Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 5 hours 33 minutes
  • FTSE MIB

    34.817,19
    +57,50 (+0,17%)
     
  • Dow Jones

    39.760,08
    +477,75 (+1,22%)
     
  • Nasdaq

    16.399,52
    +83,82 (+0,51%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • Petrolio

    82,13
    +0,78 (+0,96%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.435,86
    +452,12 (+0,70%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.232,40
    +19,70 (+0,89%)
     
  • EUR/USD

    1,0794
    -0,0035 (-0,32%)
     
  • S&P 500

    5.248,49
    +44,91 (+0,86%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.099,46
    +17,72 (+0,35%)
     
  • EUR/GBP

    0,8553
    -0,0014 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9769
    -0,0015 (-0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4671
    -0,0016 (-0,11%)
     

Scioperi: nel 2011 sono aumentati del 6,5%

Il Presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, ha illustrato oggi al Senato la Relazione Annuale. Il dato fondamentale che ne emerge è quello relativo al significativo aumento degli scioperi proclamati nei servizi pubblici essenziali durante il 2011 rispetto all'anno precedente: ben 2.219 contro i 2.093 del 2010, con un aumento quindi del 6,5%. Di questi, 1.339 sono poi stati realmente effettuati (per un totale di 838 giorni di sciopero), grazie anche all'azione preventiva della Commissione stessa che è intervenuta 653 volte, con un'efficacia, secondo i dati presentati, del 90% visto che sono stati 512 gli scioperi revocati e 77 quelli che si sono adeguati a quanto segnalato dall'Autorità.
Risulta significativo soprattutto l'incremento delle proclamazioni di scioperi nazionali, che sono state 20, mentre nel 2010 erano state 7. Per quel che riguarda i settori, al primo posto c'è il trasporto pubblico locale, con 465 proclamazioni e un incremento del 34% (hanno qui influito molto probabilmente i tagli che hanno interessato gli enti locali e che si sono quindi riversati sulle aziende di trasporto), e a seguire i servizi di igiene ambientale (355, +31%, erano 270 nel 2010), le regioni e autonomie locali (196), le pulizie-multiservizi (187), il trasporto ferroviario (149), il trasporto aereo (132), quello marittimo (33) e quello merci (23). Si è scioperato più al Nord che al Sud (696 proclamazioni contro 646), ma gli scioperi nel settore della raccolta rifiuti hanno avuto i loro picchi in Sicilia, Campania e Calabria. Le cause del conflitto sono dovute soprattuto al rinnovo dei contratti nazionali (21%), alle retribuzioni (20% ), alle ristrutturazioni aziendali (13%) e a motivazioni di varia natura politica (11%).
Secondo il Presidente Alesse, l'incremento delle proclamazioni di sciopero ha "indubbiamente risentito della crisi economica globale che investe anche il nostro Paese" e "gli effetti della congiuntura economica, in termini di contrazione della spesa pubblica, si manifestano anche nell'ambito di taluni rilevanti servizi pubblici gestiti da aziende che operano in regime di convenzione con gli enti pubblici".
Le cause sono quindi da ricercare soprattutto nella crisi economica e nella riduzione delle risorse che ha portato al ridimensionamento e la ristrutturazione di molte aziende e settori e prolungato ulteriormente i tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione. Quest'ultimo motivo è stato, per esempio, la causa principale degli scioperi delle farmacie private, messe in difficoltà dai continui ritardi nel rimborso dei farmaci da parte delle ASL locali. Ma non si devono dimenticare anche le proteste contro le misure del Governo, come ad esempio nel settore dei taxi, che ha visto un'impennata della conflittualità verso la fine dell'anno, quando l'Esecutivo aveva annunciato di voler adottare il decreto sulle liberalizzazioni delle licenze.