Sciopero Ryanair, 600 aerei fermi: “Niente rimborsi”
Ryanair ha dovuto cancellare più di 600 collegamenti: il personale chiede migliori condizioni di lavoro. Per lo sciopero, molti voli fermi ieri in Italia, tanto da spingere l’Ente nazionale per l’aviazione civile e il Garante degli scioperi ad avviare le verifiche del caso.
La guerra sui numeri
Per i sindacati nel nostro Paese sono stati operati 132 voli. Il vettore riferisce di un generico 20 per cento mai decollato. Il Corriere della Sera ha controllato le cifre del sito specializzato Oag, mostrando come ieri risultavano 424 voli programmati. Secondo i parametri di Ryanair, questo dato si tradurrebbe in 80 voli annullati e 14.500 persone a terra.
Le scuse dell’azienda
Per l’azienda sono 50mila i viaggiatori interessati, ma se il tasso di riempimento medio di questo periodo vacanziero dei Boeing 737 è del 97 per cento, allora si parla di 110mila individui. “Ryanair si scusa e si rammarica per i disagi”, si legge in una nota del vettore aereo che ricorda di aver avvisato “i clienti tramite sms ed e-mail” e di aver dato “l’opzione di un trasferimento gratuito sul successivo volo o di un rimborso”.
Niente compensazioni
I viaggiatori possono anche scordasi una compensazione. “Non può essere prevista poiché le cancellazioni sono state causate da circostanze straordinarie”, precisa l’azienda. “Quando il sindacato agisce in modo ingiustificato tutto questo è al di fuori del nostro controllo”.
I motivi dello sciopero
“Ci cambiano i turni in continuazione, lavoriamo al limite delle ore e siamo costretti a usare il “commander discretion” in cui dichiari di non essere stanco sotto la tua responsabilità”, confida un pilota, che ha preferito restare anonimo, al Corriere della Sera. La compagnia low cost irlandese comunica, dal 28 ottobre, la riduzione di un quinto dei velivoli.
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