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Lo scudo antispread salverà l'Europa?

Non si dorme a Bruxelles. Dopo la prima giornata del vertice europeo, gli incontri tra i leader dei paesi mebri si sono protratti fino all'alba. Producendo un accordo per lo scudo anti-spread, risultato di una lunga e difficile mediazione tra Germania, Italia e Spagna (quest'ultime sostenute dal presidente francese Hollande). Un punto d'incontro che si avvicina di molto alle istanze portate avanti dal premier italiano nelle ultime settimane. Un buon risultato, come lo ha definito lo stesso Monti, soddisfatto della soluzione raggiunta: l'introduzione di un meccanismo semiautomatico anti-spread in grado di calmierare il differenziale con i Bund tedeschi.

In pratica, l'accordo prevede la possibilità, da parte dei paesi più "virtuosi" che sono attanagliati da un elevato tasso di spread, di attivare un meccanismo che stabilizzi i mercati, attraverso l'acquisizione di una parte dei loro titoli di Stato da parte dell' Efsf e Esm, principali fondi di salvataggio dell'Eurozona. Uno scudo da utilizzare senza però doversi sottoporre a ulteriori condizioni e impegni già previsti nel sistema di raccomandazioni "country specific" precedentemente assunti con la Commissione Ue e l'Eurogruppo.

L'Italia è soddisfatta del proprio operato. Ma mentre Mario Monti precisa la non necessaria e rapida attivazione di questo scudo, in Europa c'è chi la pensa diversamente. Tra tutti, Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn che, usando una  metafora farmacologica, definisce lo scudo anti-spread tanto voluto dall'Italia una sorta di "paracetamolo finanziario", che sfebbrerà la situazione nel breve termine ma non sarà in grado di curare definitvamente la malattia che attanaglia il Paese. Sottolineando inoltre che "il ricorso al fondo salva stati implica condizioni da rispettare, come riforme appropriate e la firma di un protocollo di intesa con la Commissione Ue". In una parola, Troika. Smentisce però AngelaMerkel, annunciando in conferenza stampa che a controllare le condizioni dello scudo anti-spread degli stati che lo richiederanno saranno solo Ue e Bce. C'è poi l'euroesecutivo che plaude al lavoro del premier italiano, ma frena gli entusiasmi, ricordando al leader italiano e ai suoi ministri che "la risposta alla crisi deve essere su diversi fronti, compreso l'impegno dell'Italia a proseguire a ritmo sostenuto con le riforme strutturali, in particolare quella del lavoro".

Un mezzo sospiro di sollievo per l'Italia, che esce comunque rafforzata da questo vertice e determinata a portare avanti le proprie posizioni. E ne escono rafforzati anche i mercati europei, che reagiscono bene a questa lunga giornata di incontri, mentre gli spread tra Btp e i titoli tedeschi hanno registrato una netta discesa: 423 punti per quelli italiani, 490 gli spagnoli.