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Settembre rappresenterà un'importante cartina di tornasole

L'arrivo del nuovo mese rappresenterà più di quanto sembri per i mercati. Tutto dipenderà da Wall Street. La view di Riccardo Fracasso consulente finanziario ed autore del blog Finanza e Dintorni.

Riassunto dell'estate sugli indici europei: cosa è successo?

In questi mesi non è successo nulla di particolarmente rilevante per quanto riguarda i listini europei, che hanno semplicemente proseguito la loro fase di congestione avviatasi dai minimi registrati a metà Febbraio, dopo i pesanti cali dei primi mesi invernali. Prendendo come riferimento l’Eurostoxx 50, segnali di forza oltre l’area di resistenza 3.150 punti e di debolezza al di sotto della soglia di supporto intorno a 2.670 punti:

Concentrandosi solo sul Ftse Mib, quali target nel breve?

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Sia nella fase di calo, che in quella di congestione, è emersa una preoccupante scarsa forza relativa del nostro listino, causata principalmente dalla debolezza del settore bancario.

Per questo motivo, pur identificando il target nell’area intorno alla mediana della forchetta rialzista (che attualmente transita in area 18.900 punti), è bene non farci eccessivamente affidamento e verificare con attenzione la tenuta della parallela inferiore, che al momento transita poco al di sotto i 16.000 punti.

Per il nostro indice, e più in generale per quelli europei, inciderà notevolmente l’andamento della borsa americana.

I massimi storici sui listini Usa: a cosa sono dovuti e quanto dureranno?

Un ritorno alla propensione al rischio e la carenza di alternative convenienti rappresentano indubbiamente due importanti elementi di spinta. Tuttavia, è giusto valutare un’ulteriore aspetto: i nuovi massimi storici potrebbero essere stati favoriti anche dalla mano primaria col fine di attrarre l’ultima parte del parco buoi rimasta fuori e, nel frattempo, completare un eventuale processo distributivo in atto da oltre un anno e mezzo.

In tal caso, sarebbe rispettato lo scenario di falsa rottura del range laterale 1.820-2.130 che ho proposto sin da inizio Marzo.

Grafico su base mensile aggiornato alla chiusura di venerdì:

Attualmente sono assenti segnali concreti di inversione ma, al tempo stesso, nulla smentisce lo scenario di falsa rottura. Settembre rappresenterà un'importante cartina di tornasole. Ad ogni modo, il messaggio che desidero trasmettere è che, al di là di come si muoveranno i listini, i rischi potenziali non sono sufficientemente compensati dai rendimenti potenziali.

Dollaro ed Euro: la lotta diventa ancora più vivace dopo le parole di Janet Yellen

La sensazione è che le dichiarazioni della Yellen siano più che altro finalizzate a preparare i mercati ad un eventuale rialzo che, però, potrebbe non essere così imminente nemmeno nelle attuali intenzioni della stessa FED.

Infatti, è mia opinione che fino alle elezioni americane (8 Novembre) non ci sarà alcun intervento, mentre per la riunione di Dicembre le possibilità di un rialzo dei tassi aumentano, seppur non così tanto da definirlo sin d’ora probabile. Difatti, nel caso in cui in questi mesi dovesse effettivamente concretizzarsi un brusco calo sui mercati azionari, le varie Banche Centrali sarebbero restie ad adottare misure restrittive. Al momento, la lettura d’insieme non è tale da suggerire con forza un posizionamento a favore del dollaro o dell’Euro.

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