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Shell considera ritorno in Libia con investimenti in petrolio, gas e solare

Il logo Shell

LONDRA (Reuters) - Royal Dutch Shell sta considerando di tornare in Libia con un piano per sviluppare nuovi giacimenti di petrolio e gas e infrastrutture, così come un progetto solare, un decennio dopo l'uscita dal Paese nordafricano a causa di disordini.

Lo hanno riferito due fonti.

Il piano, i cui dettagli sono stati visionati da Reuters, segna una nuova e rara incursione nel settore del petrolio e del gas da parte dell'azienda energetica che sta cercando di tagliare gli investimenti nei combustibili fossili e di ridurre le emissioni di gas serra.

Secondo questa strategia, Shell ha ancora bisogno di alcuni nuovi progetti per mantenere la produzione, dato che le risorse nei giacimenti di petrolio e gas esistenti sono rapidamente diminuite dopo anni di rallentamento dell'attività di perforazione.

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In base al piano per la Libia, discusso con la National Oil Corporation (Noc), Shell esplorerebbe nuovi giacimenti di petrolio e gas in diversi blocchi nei bacini onshore di Sirte e Ghadames, così come nel bacino offshore della Cirenaica.

Shell ha anche proposto di sviluppare nuovamente i giacimenti più vecchi, come il blocco NC-174 nel bacino di Murzuq, e di sviluppare nuovi giacimenti, tra cui quello di Ain Jarbi.

Il piano include lo sviluppo di un progetto di energia solare a sud del bacino di Sirte, nell'ambito della strategia di Shell di tagliare la produzione di petrolio fino al 2% all'anno entro il 2030 e di aumentare gli investimenti in energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di Co2 in modo che costituiscano il 25% del suo bilancio entro il 2025.

"Shell si sta preparando a tornare come un giocatore importante", si legge nella proposta, secondo le fonti e quanto visionato da Reuters. La proposta non fornisce dettagli sul valore di eventuali investimenti o sulla portata dei progetti relativi a petrolio, gas e solare.

Un portavoce di Shell non ha commentato. La Noc non ha risposto a una richiesta di commento.

Tra le altre aziende che operano attualmente in Libia ci sono TotalEnergies, Eni e ConocoPhillips.

La vendita da 9,5 miliardi di dollari da parte di Shell delle operazioni onshore del bacino del Permiano negli Stati Uniti a settembre ha liberato circa 1 miliardo di dollari per altre attività upstream, ha detto a Reuters una fonte aziendale di alto livello.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)