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Shock anafilattico al ristorante, polemica sul menù

Era morto nel giorno del suo diciottesimo compleanno, nell'aprile del 2017. L'inglese Owen Carey aveva deciso di trascorrere la giornata in compagnia della famiglia e di fermarsi a mangiare in un fast food della catena Byron. I primi sintomi si erano manifestati dopo aver lasciato il ristorante, fino a che il ragazzo non è collassato davanti al London Eye. Owen, allergico al latte e ai suoi derivati, aveva ordinato un semplice pollo alla griglia.

Owen Carey
Owen Carey

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Il pollo, come riportato con un carattere piccolo in fondo al menù, era però marinato e consumarlo gli è stato fatale. Nonostante il ragazzo avesse fatto presente al personale la sua allergia, non gli era stato detto che il piatto da lui scelto contenesse una crema di burro e latte. Il giovane è stato subito trasportato in ospedale, ma è morto per una complicanza respiratoria da choc anafilattico. Dopo la denuncia è stata aperta un'inchiesta: il legale della famiglia della vittima ritiene che la presenza del latte non fosse ben visibile nel piatto, mentre la catena di fast food si è giustificata sottolineando che una persona con allergia grave dovrebbe sempre informarsi prima di consumare.

La famiglia ha fatto sapere che la "politica ha lasciato spazio agli errori" e che il "governo deve cambiare legge" affinché l'etichettatura degli allergeni nei ristoranti sia più chiara e leggibile. Perché non ci si può semplicemente basare sulla "comunicazione verbale tra il cliente e il personale, che spesso si svolge in un ristorante affollato e rumoroso dove il turn over è frequente e molti degli impiegati sono molto giovani" ha fatto sapere Emma Kocher, la sorella della vittima.