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Si Inasprisce la Guerra Commerciale fra USA e Cina – Crollano Azionario e Materie Prime

Entrambi i paesi pensano di avere ragione ed entrambi pensano di poterla spuntare; Trump necessita di un diversivo per distrarre gli elettori e spostare l’attenzione su questo focus

A pochi minuti dall’apertura della borsa americana, i futures dei tre principali indici del nuovo continente perdono oltre il punto percentuale; si prospetta dunque un’apertura in forte ribasso con il Dow Jones che rischia di vedere azzerati tutti i guadagni del 2018.

Le tensioni sono aumentate oggi dopo che il presidente Donald Trump ha minacciato di imporre dazi fino a 450 miliardi di dollari in prodotti cinesi, aumentando ulteriormente le tensioni tra le due maggiori economie del mondo.

Il Presidente americano ha ordinato ieri notte all’Ufficio del Rappresentante Commerciale di alzare il tiro, e così Robert Lighthizer è stato incaricato di identificare senza indugi un nuovo elenco di merci “made in China” per altri 200 miliardi da sottoporre a dazi del 10% se Pechino darà seguito alla promessa di una rappresaglia davanti all’iniziale azione di Washington.

Come se non bastasse Trump ha anche detto che qualora il governo Cinese decidesse di adottare contromisure come rappresaglia alle decisioni del governo americano, egli avrebbe imposto ulteriori 200 miliardi di dollari.

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La risposta della Cina non si è lasciata affatto attendere, con il governo di Xi Jinping che definisce il tutto un “enorme ricatto“; la Cina si è detta pronta ad adottare grosse contromisure economiche.

Il VIX è nuovamente salito quest’oggi portandosi ad un massimo di 14,97 per poi stabilizzarsi su 14,38 in aumento del 5%. Ma non è solo l’azionario a soffrire, bensì anche le commodities con le principali soft, i metalli e gli energetici tutti virati in negativo.

Ecco cosa dicono gli analisti sulla questione ai microfoni di Bloomberg:

Se ci saranno dazi per 200 miliardi di dollari, a seconda di quali siano questi prodotti, penso che l’USTR continuerà a minimizzare il contraccolpo sull’economia statunitense. Parte della strategia statunitense consiste nel limitare gli investimenti cinesi, le licenze e le joint venture di tecnologie high-tech che Trump vede come interessi economici nazionali strategici. La Cina deve essere più aperta, l’innovazione è fatta a livello globale, aprire l’innovazione a livello globale e aprire gli investimenti in modo che sia la Cina che gli Stati Uniti e gli altri paesi possano trarre beneficio da questa strategia 2025 Made in China“. Così William Zarit, presidente della Camera di commercio americana in Cina.

I danni collaterali derivanti da un’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina saranno diffusi, e colpiranno molti paesi asiatici che fanno parte della catena di approvvigionamento manifatturiera cinese in settori come i prodotti elettrici ed elettronici. Tuttavia, ci saranno anche alcuni vincitori dagli effetti di distorsione commerciale delle crescenti tariffe sul commercio USA-Cina. Ad esempio, le tariffe cinesi sulle importazioni statunitensi di prodotti agricoli porteranno gli importatori cinesi a passare ordini a fornitori in altri paesi esportatori agricoli, come Australia, Nuova Zelanda, Brasile e Canada. Mentre la Cina può applicare dazi per ulteriori 80 miliardi di dollari di importazioni statunitensi, ci sono alcune importanti importazioni tecnologiche statunitensi come i semiconduttori, dove verrà danneggiata la competitività industriale della Cina. Con l’impossibilità di produrre in tempi rapidi un accordo commerciale di compromesso tra Stati Uniti e Cina, la guerra commerciale rischia di protrarsi ed intensificarsi nella seconda metà del 2018 con significativi danni collaterali ad altri esportatori asiatici che fanno parte della catena di approvvigionamento manifatturiera cinese.” Così Rajiv Biswas, capo economista dell’Asia Pacifico a IHS Markit a Singapore.

Questa alcune delle dichiarazioni più importanti rilasciate a Bloomberg; per ulteriore approfondimento sono visibili qui.

This article was originally posted on FX Empire

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