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Sicilia, 7 miliardi di deficit: aumenti ai dirigenti e nuove assunzioni

Sicilia, 7 miliardi di deficit: aumenti ai dirigenti e nuove assunzioni
Sicilia, 7 miliardi di deficit: aumenti ai dirigenti e nuove assunzioni

La Sicilia, come ha constatato la Corte dei conti una ventina di giorni fa, ha un enorme “buco” nei conti. Ci sarebbero, infatti, oltre 7 miliardi di euro da pareggiare. Intanto, come riporta Il Fatto Quotidiano, la Regione ha riconosciuto ai dirigenti un aumento di 200 euro al mese in busta paga e intanto si prepara a nuove assunzioni proprio nei centri per l’impiego.

L’aumento non interesserà solo i 1.300 dirigenti presenti in Sicilia, ma riguarderà anche i dirigenti che lavorano negli enti sottoposti al controllo della Regione, che danno lavoro a oltre 10.000 persone.

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In media, gli aumenti saranno di 209 euro lordi mensili. Così, gli stipendi dei dirigenti andranno dai 45mila agli oltre 60mila euro lordi annui, ai quali si aggiungeranno le retribuzioni di posizione tra 7mila e 36mila euro.

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Per quanto riguarda le nuove assunzioni, nonostante gli oltre 14mila dipendenti di ruolo, la Sicilia del disavanzo ha scelto di potenziare i centri per l’impiego. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Nello Musumeci: “Nei prossimi tre anni contiamo di poter bandire concorsi per circa 1.500 posti nell’amministrazione regionale, procedendo anche al superamento definitivo del precariato. La macchina Regione ha bisogno di forze nuove e fresche per affrontare la sfida del futuro. Questo è il primo passo”.

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“L’obiettivo è quello di dare vita a una rete di servizi per l’impiego che siano efficaci e in grado di integrare le funzioni tradizionali del collocamento”, ha spiegato Musumeci.

La proposta di spesa deliberata dalla giunta è di circa 75 milioni di euro. In Sicilia, tuttavia, come dimostra la Fondazione Studi Consultenti del Lavoro, lavora già un operatore su cinque tra tutti quelli esistenti in Italia.

Intanto, è stata convocata per l'8 gennaio la seduta della commissione Bilancio dell'Ars per l'esame del disegno di legge per l'esercizio provvisorio, deliberato a fine anno dalla giunta Musumeci. Il testo è composto da 11 articoli, per una manovra, nel 2020, da 149,09 milioni di euro.