I sindacati avviano le mobilitazioni contro la manovra: "Non escluso sciopero"
Cgil, Cisl, Uil avviano un percorso di mobilitazione con assemblee sui posti di lavoro, iniziative e manifestazioni regionali, “per sostenere le proposte e le piattaforme presentate al Governo in questi mesi e nell’incontro del 26 ottobre alla Presidenza del Consiglio” e “per modificare il tal senso la misure previste in legge di stabilità”. Lo annunciano le sigle sindacali in una nota precisando che “le iniziative si svolgeranno a partire dal deposito della legge di stabilità in Parlamento”.
Le iniziative di mobilitazione, cui parteciperanno le segreterie generali e confederali di Cgil, Cisl e Uil “avranno momenti di verifica entro il mese di novembre per rafforzare e ricalibrare se necessario le iniziative di mobilitazione , non escludendo iniziative nazionali” . Le modalità organizzative “su questo schema saranno determinate dalle strutture confederali regionali e dalle categorie” , viene puntualizzato e “il percorso sarà sottoposto alla discussione degli organismi dirigenti dei sindacati nei prossimi giorni” .
“Non abbiamo cancellato la parola sciopero dal nostro vocabolario”. Lo ha dichiarato il segretario organizzativo della Uil Emanuele Ronzoni che, parlando oggi a Trieste dal palco del truck del tour Uil con cui il sindacato sta girando le piazze di tutta Italia, non esclude si possa arrivare anche a uno sciopero generale in assenza di correttivi alla manovra del Governo. “Siamo profondamente preoccupati. I soldi in arrivo dall’Europa sono un’opportunità che difficilmente ricapiterà al nostro Paese. La nostra preoccupazione è che questi soldi non vadano a finire in opere strutturali e non servano per creare lavoro e quindi portare beneficio al Paese, alle lavoratrici e ai lavoratori. Inoltre siamo preoccupati del fatto che queste risorse stanno andando tutte in un’unica direzione: quella delle grandi imprese. C’è bisogno di fare investimenti infrastrutturali, creare lavoro e dare la possibilità alle persone di lavorare, avere stipendi sicuri e quindi mettere in ripartenza l’economia. Stiamo chiedendo al Governo che si metta mano, una volta per tutte, a una seria riforma del sistema fiscale. Oggi il nostro fisco è iniquo”.
“C’è da recuperare un’evasione fiscale che ormai è oltre i 110 miliardi di euro - ha dichiarato -. È arrivato il momento di fare una seria riforma previdenziale. C’è bisogno di una riforma complessiva che parta dalla tutela dei giovani”. Le rivendicazioni saranno portate all’attenzione della politica territoriale con “manifestazioni a carattere regionale”. Se non dovessero bastare il sindacato si dice pronto allo sciopero, anche generale. “Vorremmo evitarlo. Confidiamo che le forze politiche capiscano che è il momento di dare delle risposte concrete ai cittadini”.
Il tour è per la Uil anche l’occasione per ribadire con forza la campagna #zeromortisullavoro e la necessità di aumentare i controlli sulla sicurezza sui posti di lavoro. “Bene l’aumento degli ispettori, ma non siamo convinti che basti. Le aziende che non rispettano le norme non possono partecipare ai bandi e usare le risorse pubbliche perché una vita vale più di un profitto”, ha concluso.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.