Smart, flessibile, sostenibile: la nuova modalità di lavoro in HPE
Milano, 11 lug. (askanews) - Smart, flessibile, sostenibile: su questi tre valori si basa il nuovo modello di lavoro presentato da HPE - Hewlett Packard Enterprise - nel corso di una mattinata di incontri e presentazioni che ha visto coinvolte le istituzioni, l'ecosistema presente sul territorio, e tutti i suoi collaboratori. Il rigenerato Campus di Cernusco sul Naviglio, da sempre modellato sulla storica sede californiana di Palo Alto e oggi dotato di spazi rinnovati e nuove dotazioni tecnologiche, è stato la cornice dell'evento e rappresenta un'espressione della filosofia "Edge-to-Office" lanciata da HPE che mette sempre più al centro le persone e la sostenibilità.
"Il nuovo corso che presentiamo oggi è la naturale evoluzione della nostra cultura aziendale e va ben oltre un modello di lavoro innovativo, con una sede rigenerata e nuovi supporti tecnologici - ha spiegato Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia - Questa modalità sottolinea come, da sempre, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, sia il pilastro fondamentale della cultura, della visione e della strategia di HPE. Ed è proprio a questi modelli rispettosi verso l'ambiente che si ispira anche la stessa architettura e struttura del building. Un progetto che si evolve di pari passo con la tecnologia di HPE, dove ogni cambiamento messo in atto è sistemico e abbraccia una propria estetica distintiva, fatta di progresso e sostenibilità. Rappresenta il rinnovare l'impegno a riconoscere valori come la diversità e l'inclusione, a investire nel talento e nelle competenze, a cementare lo spirito di coesione tra le persone e fare di HPE un luogo dove tutti vorrebbero lavorare. Significa, infine, impegno verso un modello di costante rigenerazione dove sinergie, idee e futuro si incontrano, per continuare a fare di HPE un leader tecnologico globale".
HPE è stata infatti la prima azienda IT a stabilire obiettivi climatici basati su criteri scientifici in linea con gli accordi di Parigi e l'impegno in questo ambito l'ha portata a ottenere importanti riconoscimenti. HPE, infatti, figura nel Dow Jones Sustainability Index come azienda più sostenibile a livello globale nel proprio settore, e nel 2020 è stata inserita dall'Ethisphere Institute tra le World Most Ethical Company. HPE è costantemente impegnata anche nell'ambito sociale della sostenibilità. Un esempio sono i programmi innovativi in materia di congedo parentale, con un modello unico che conferisce 26 settimane retribuite al 100% ai neogenitori, sia mamma, sia papà, quelle di promozione della crescita manageriale delle donne in azienda, nonché i programmi di formazione dedicati all'inclusione, per valorizzare il ruolo di tutte le colleghe e i colleghi.
Inoltre, nell'ambito del nostro programma Work That Fits Your Life, l'iniziativa Wellness Friday, un pomeriggio libero al mese che le nostre persone hanno a disposizione per staccare prima dal lavoro e dedicarsi ai propri interessi ed impegni.
HPE è inoltre in prima linea nella promozione della cittadinanza digitale e della diffusione delle competenze informatiche e STEM, con una lunga serie di attività, molte delle quali dedicate alle nuove generazioni. Diverse le iniziative organizzate in partnership con Istituzioni, Scuole, Università e Centri di Ricerca su tutto il territorio nazionale, sempre finalizzate a contribuire alla formazione dei cittadini di domani, perché possano essere preparati ad affrontare le nuove sfide legate alla costruzione di un futuro più intelligente e sostenibile. Il tutto grazie al contributo dei tanti volontari di HPE che hanno a disposizione 60 ore di volontariato all'anno da poter dedicare a queste attività in orario di lavoro.
L'impegno per la sostenibilità è connaturato all'approccio stesso alla trasformazione digitale che HPE propone, il cosiddetto "Cloud che viene da te", basato sulla strategia as-a-Service e ideato su modelli di economia circolare per rendere le soluzioni digitali più facilmente accessibili e adattabili alle esigenze di organizzazioni di ogni dimensione e settore. Un approccio grazie al quale aziende e pubbliche amministrazioni possono individuare le infrastrutture e i servizi di cui hanno bisogno e pagare solamente ciò che usano, garantendo così una democratizzazione dell'accesso alle architetture informatiche e una maggiore sostenibilità economica del loro utilizzo. Passare al modello as-a-service può infatti comportare una riduzione fino al 33% di consumo di energia e consente inoltre di entrare in un'ottica di economia circolare, visto che le tecnologie sono ricondizionabili e riciclabili fino al 99,5%. (nella foto: Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia)