I social media spingerebbero le famiglie a indebitarsi, secondo un'indagine
Secondo l’European Consumer Payment Report, una ricerca preparata a livello europeo sul comportamento dei consumatori, i social media sarebbero particolarmente importanti nel creare pressione sociale e portare le famiglie ad acquistare troppo.
In particolare il 37% dei genitori italiani afferma di avvertire questa pressione sociale per l’acquisto di regali ai propri figli; e il 44% degli stessi crede che siano soprattutto i social media a dare loro l’impressione di avere bisogno di altri oggetti per trovare la propria felicità. Questo, nei casi limite, ha portato addirittura all’indebitamento familiare a lungo termine.
Un genitore su quattro ha preso soldi in prestito o sovrautilizzato la carta di credito pur di accontentare i figli. Un rapporto spaventoso, soprattutto pensando a quali sono i beni scelti: il 36% ha messo tutto dietro alla voglia di comprare lo smartphone. Seguono scarpe (30%), videogiochi (26%) e vestiti di marca (25%).
Nella ricerca, effettuata intervistando in tutta Europa 24.401 persone fra i 18 e 64 anni, è stata isolata la situazione paese per paese. Gli italiani si sono confermati comunque come dei risparmiatori, in quanto metterebbero da parte circa 133 euro al mese in media, mentre il 53% degli intervistati ha detto di poter affrontare una spesa mensile pari alla metà del salario netto mensile (1080 euro). Solamente il 16% degli italiani ha voluto o dovuto indebitarsi per sostenere le proprie spese extra, in media per una cifra pari a 2372 euro. Principalmente i soldi in prestito arrivano attraverso la banca (42%), i familiari (29%), utilizzando lo scoperto sulla carta di credito (23%) oppure con le soluzioni peer to peer (15%).
In Italia è ancora presente una certa diffidenza verso l’e-commerce: il 47% degli intervistati è convinto che acquistando online sia più facile accedere al credito. Mentre il 45% afferma di non volerlo utilizzare per paura di spendere troppo. Tuttavia c’è una piccola crescita: nel 2017 3 italiani su 5 hanno spostato un maggiore budget verso l’e-commerce.