Società produttrici di Marijuana legale, ecco la migliore
La legalità della cannabis varia da paese a paese. Per la prima volta la pianta fu vietata negli Stati Uniti (a partire dal 1937, con l’emanazione del Marijuana Tax Act, a firma del presidente Franklin Delano Roosevelt). In seguito, la proibizione della pianta si estese a molti altri paesi soprattutto in Occidente. Negli Stati Uniti è illegale l’uso a livello federale per qualsiasi ragione, tuttavia 25 stati ed il Distretto della Columbia hanno approvato normative che contemplano l’esenzione dal divieto per uso medico.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) mese di novembre 2012 gli elettori degli stati del Colorado e Washington hanno scelto di legalizzare l’uso personale fino ad un’oncia (28,35 g) e di implementare licenze per la coltivazione e la distribuzione a scopo ricreativo. Nel novembre 2014 anche Alaska, Oregon e Washington D.C. hanno legalizzato la vendita di cannabis a scopo ricreativo; a questi si sono aggiunti, in seguito al Referendum di novembre 2016, anche California, Massachusetts, Maine e Nevada.
La marijuana legale in vari stati sta diventando una grande attività, si stima che si possano raggiungere i 50 miliardi di dollari in dimensione totale nel mercato entro il 2026. Uno dei segmenti più caldi del mercato azionario al momento è proprio il settore della cannabis. Ci sono molti titoli da seguire ma la maggior parte sono spazzatura, di seguito cercheremo di analizzare un’azienda che è sono propriamente una small cap e che ha un ottimo management per poter entrare in un portafoglio e quindi vale la pena considerarla.
Alcune note prima di passare all’azienda che secondo noi è la migliore del settore
La legale marijuana è in espansione.
L’attuale industria legale di marijuana americana è stimata in valore di 6 miliardi di dollari.
L’uso ricreativo è già ammesso negli stati dell’Alaska, Colorado, Washington e nel distretto di Columbia
L’uso medico di cannabis è consentito in 25 Stati.
Ci sono referendum previsti negli stati dell’Arizona, California, Maine, Massachusetts e Nevada che espanderà drasticamente l’uso legale della cannabis negli Stati Uniti.
Solo la California potrebbe triplicare le dimensioni attuali del settore.
La Cowen & Co. prevede che il mercato della cannabis arriverà intorno ai 50 miliardi di dollari entro il 2026.
Scotts Miracle-Gro (NYSE:SMG) Scotts Miracle-Gro è un’azienda molto familiare a chiunque si preoccupa del loro prato o giardino negli Stati Uniti. L’azienda è meglio conosciuta per i prodotti come il suo Turf Builder (prodotto che serve per dare più vivta al proprio prato) e la vendita di vasi da giardino. L’azienda si è data molto da fare nell’ultimo periodo acquistando tantissimo nel settore dell’idroponici negli ultimi 18 mesi. Per coloro che non conoscono il termine, l’idroponica è semplicemente la scienza delle piante che crescono senza suolo. L’azienda è leader in fertilizzanti speciali, illuminazione e altre necessità per le piante idroponiche. Questi includono il generatore di sostanze nutritive Hydroponics, i produttori di sistemi di illuminazione Gavita e il nutriente Botanicare. L’intento è quello di rendere la sua società satellite, Hawthorne Gardening Company, una marca per i rivenditori idroponici e giardinieri. A tal fine, Scotts investirà ben 300 milioni di dollari per perseguire tale obiettivo. La ragione è semplice. Non solo il futuro potenziale di crescita dell’industria cannabis, ma i prodotti idroponici offrono margini molto più alti per rispetto alla sua linea regolare di prodotti per il prato e giardino. Non sottovalutiamo che Scotts è ancora in gran parte una società per prato e giardinaggio. La sua attività idroponica genera circa 250 milioni di dollari in ricavi annuali. Questo è meno del 10% dell’importo che l’azienda ha generato nei ricavi negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, il segmento idroponico continuerà a diventare più importante per l’attività globale. Soprattutto con la sua linea Black Magic di piante per la coltivazione in casa disponibile in 165 negozi Home Depot (NYSE:HD) . Il titolo Scotts ha reso negli ultimi 5 anni una media del +30% annuo come plusvalenza esclusi i dividendi.