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Le società Usa fanno affari con Huawei in barba a Trump

[Getty]
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Business as usual. Questa sembra essere la risposta di alcune aziende tecnologiche statunitensi al presidente Trump e alla sua idea di fare la guerra alla Cina ostacolando i rapporti commerciali tra i due paesi. Quelle aziende, infatti, stanno applicando soluzioni alternative per continuare a fornire componenti a Huawei, il “nemico” dell’amministrazione guidata da “The Donald”.

Huawei è un colosso, secondo produttore al mondo di smartphone. Soprattutto, è tra i leader al mondo nella gestione dell’infrastruttura 5G, standard che a brevissimo termine porterà la navigazione in rete (soprattutto di cellulari e dispositivi IoT) a velocità mai viste prima. Una delle accuse mosse a Huawei è di essere, attraverso il 5G, uno strumento nelle mani del governo cinese per spiare il resto del mondo. E ovviamente l’America. Per questo Trump ha ordinato di bloccare ogni tipo di rapporto commerciale con l’azienda, con conseguenze pratiche non di poco conto. Una tra tutte: i cellulari Huawei, il cui sistema operativo è Android (Google), saranno aggiornati solo fino a luglio.

L’azienda, tuttavia, è un partner decisamente importante per molte (troppe?) aziende statunitensi, ed escluderlo dai propri affari rappresenterebbe una perdita economica insostenibile. Ecco perché nomi di rilievo come Intel e Micron, insieme ad altri produttori di microchip, stanno candidamente aggirando i divieti imposti da Trump vendendo a Huawei i propri prodotti. Non tutti, ma quelli rispondenti a due caratteristiche: essere costruiti fuori dagli Stati Uniti e non contenere tecnologie che interessino la sicurezza nazionale. Il divieto del presidente, infatti, si applica esclusivamente ai componenti prodotti direttamente negli Stati Uniti.

In questo modo quelle aziende possono continuare a fare affari con un cliente che proprio non va trascurato: nel 2018 Huawei aveva speso circa 11 miliardi di dollari per i componenti prodotti da aziende residenti in Usa, indispensabili sia per fabbricare gli smartphone sia per le attrezzature con le quali costruire le reti di telecomunicazione. La stessa azienda, comunque, ha beneficiato di una parziale sospensione dei divieti trumpiani: l’utilizzo di Android nella versione più completa realizzata da Google, è - come anticipato - valido fino a luglio. Cosa accadrà dopo, non è ancora chiaro.