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Sol Levante, Nikkei cedente

L’economia del Giappone ha mostrato dei segnali di recupero nella seconda metà del 2016, grazie alle indicazioni di crescita registrate nel commercio internazionale e, in particolare, nella ripresa della capacità esportatrice verso i due partner commerciali privilegiati: Usa e Cina.

Un’indicazione di fiducia che ha parzialmente compensato un’annata poco incoraggiante e prodotto dei riflessi positivi sia sui leading indicators che sulla produzione manifatturiera.

Japan Leading Economic Index

Fonte: Cabinet Office Japan

Le alleanze commerciali determinano però anche degli obblighi nei confronti dei propri partner e, in tal senso, l’incontro con Trump, che in qualche modo ha messo in evidenza un eccessivo indebolimento dello Yen nei confronti del Dollaro Usa, ha marcato un primo elemento di incertezza.

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Eventuali riflessi di politica protezionistica da parte degli USA, ancora tutti da verificare, avrebbero degli impatti decisamente negativi su paesi esportatori netti come può essere il Giappone.

Il cross USD/JPY ha così mostrato un rapido assorbimento di tali indicazioni “politiche” andando a stabilizzarsi nel 2017 attorno all’area dei 115 yen. Tecnicamente dopo il minimo raggiunto nel giugno 2016 le quotazioni si sono stabilizzate sopra i 100 determinando una conformazione grafica di tipo triangolare che, alla violazione del pivot high a 105,53, ha generato una forte spinta rialzista.

Ora ci troviamo in uno scenario differente, la spinta rialzista ha raggiunto la precedente area di distribuzione, tra 118 e 126, importante zona resistenziale, e ora stiamo assistendo a una fase di consolidamento di breve termine con baricentro 114,75.

Operativamente la strategia dotata di maggiore appeal in questa fase sembra essere quella short sul cross in oggetto con un potenziale breakout ribassista al cedimento dei 111,59, accompagnato da uno stop loss alla violazione di 115 e un potenziale target nell’area dei 107.

Usd/Jpy

Fonte: FIDA

Il possibile rafforzamento della valuta nipponica si è tradotto in un movimento di consolidamento sul mercato equity, con il Nikkei 225 che ha compresso le proprie oscillazioni nell’intervallo tra 18.600 e 19.600. Sarà la violazione consolidata di uno di questi livelli ad indicare la prossima tendenza di breve periodo, 1-3 mesi, con l’area dei 17.500 punti a fungere da attrattore in caso di accelerazione ribassista.

Indice Nikkei 225

Fonte: FIDA

Su Borsaitaliana sono disponibili diversi ETF per investire sul mercato giapponese, con diversi stili di investimento, tra cui:

  • Amundi Etf Msci Japan Ucits Etf Dr | Isin: FR0010688242

  • Db X-Track Ii Ibx Japan Sover Ucits Etf | Isin: LU0952581584

  • Ishares Msci Japan Eur Hdg Ucits Etf Acc | Isin: IE00B42Z5J44

  • Lyxor Japan Topix Dr Ucits Etf | Isin: FR0010245514

  • Ubs Msci Japan Eur Hedg Ucits Etf A-Acc (Shanghai: 600585.SS - notizie) | Isin: LU0950672476

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