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Sole24Ore vede Ebit a 34 milioni nel 2020 da -69 nel 2016, titolo in asta a +17%

MILANO (Reuters) - Il Sole 24 Ore è in asta di volatilità in borsa con un incremento di oltre il 17% a 0,461 euro dopo aver diffuso questa mattina la presentazione del piano industriale al 2020, le cui linee guida erano state anticipate con una nota il 20 febbraio.

Dalle slide emerge una leggera revisione al ribasso delle indicazioni sul 2016 (i conti definitivi non sono stati ancora approvati), ma anche una maggiore visibilità sui prossimi anni soprattutto a livello di Ebit.

Questi dati saranno alla base delle trattative con le banche per la rinegoziazione del debito in cui in questi giorni è concentrata la società editoriale, che ha bisogno al più presto di un aumento di capitale. Il Cda sui conti, previsto inzialmente la scorsa settimana e comunque entro il 22 marzo, è stato intanto rinviato a data da destinarsi. Potrebbe tenersi, secondo una fonte, la prossima settimana.

In base alla presentazione, dunque, il 2016 dovrebbe chiudersi con ricavi in calo a 284 milioni (285 il dato comunicato a febbraio) da 325 milioni nel 2015 e con un Ebitda negativo per 23 milioni che, senza oneri straordinari, sarebbe di -14 milioni da +1 milione nel 2015 (la nota del 20 febbraio parlava rispettivamente di -22 e -12 milioni).

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Nuovo il dato sull'Ebit, visto negativo per 69 milioni (-35 milioni il dato adjusted).

I target al 2018 e al 2020 sono confermati a livello di ricavi (rispettivamente 275 e 295 milioni) e di Ebitda (19 e 45 milioni). Le slide mostrano anche le attese sull'Ebit, visto a +8 milioni nel 2018 e a +34 milioni nel 2020.

Il piano, che ha l'obiettivo di "sviluppare un modello di business economicamente sostenibile" per una società finita sotto i limiti legali di capitale, punta al rilancio del quotidiano, alla valorizzazione delle varie aree di business e alla razionalizzazione dei costi, dal processo acquisti ai costi di produzione fino allla riduzione delle collaborazioni esterne e "all'ottimizzazione dei costi degli editorialisti".

I tagli ricadranno anche sul personale, giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici: "ciò consentirà di raggiungere margini positivi sostenibili a livello di Ebit, anche nel quotidiano, entro l'arco del piano", si legge nelle slide.

Nuovi numeri anche per il quotidiano che, svelano le slide, dovrebbe chiudere il 2016 con 121 milioni di ricavi, un Ebitda negativo per 16 milioni e un Ebit anch'esso in rosso per 27 milioni. Nel 2018 e nel 2020 i ricavi sono visti a 111 milioni (erano 110 nella nota di febbraio), l'Ebitda diventerà positivo rispettivamente per 2 e 10 milioni (3 e 11 milioni i target indicati a febbraio), l'Ebit (a febbraio non comunicato) salirà a +1 e +9 milioni.

Il contesto è quello di un mercato editoriale ancora fiacco: secondo le slide i ricavi diffusionali sono visti in calo dello 0,4% tra 2015 e 2020 a 2,6 miliardi (-2,9% la stampa tradizionale e +20,2% quella digitale), i ricavi pubblicitari sono attesi in crescita dello 0,8% a 2,8 miliardi (-4,1% i ricavi tradizionali, +5,3% quelli dal digitale).

(Claudia Cristoferi)