Soros torna a scommettere contro il mercato azionario
George Soros investe contro il mercato azionario. Di (KSE: 003160.KS - notizie) nuovo. E lo strumento usato è ancora il Sorso Fund Management.
Il pessimismo di Soros
Questa volta, però, la cifra è poco inferiore ai 2 miliardi di dollari, 1,8 miliardi per la precisione, molto meno di quanto azzardò a scommettere 25 anni fa. Era il 16 settembre 1992 e in quell'occasione la vittima di turno fu la sterlina, contro cui Soros puntò oltre 10 miliardi di dollari, un gioco che costrinse Londra a uscire dal programma ERM nel quale era entrata da soli due anni.
Una strategia, quella di scommettere contro il mercato, che conferma le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Soros all'indomani dell'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca: secondo il magnate, infatti, lo mosse del neo eletto sarebbero state di difficile interpretazione e ancora di più difficilmente prevedibili, una profezia che, ad 8 mesi dal suo insediamento, si è rivelata incredibilmente precisa. L'amministrazione Trump naviga nel caos da diverso tempo e l'ultima vittima delle epurazioni è stato lo stratega Steve Bannon. Il rappresentante dell'estrema destra non è che l'ultimo di una lunga lista di teste cadute, lista che comprende Anthony Scaramucci, saltato dopo soli dieci giorni alla guida della comunicazione della Casa Bianca, Reince Priebus, ex capo di gabinetto, sostituito dopo sei mesi alla guida del team di Trump, Sean Spicer, portavoce di Donald Trump che ha dato dimissioni volontarie proprio in seguito all'arrivo di Scaramucci alla Casa Bianca.
La situazione sui mercati Usa
Oltre loro anche James Comey, ex direttore dell’Fbi, sostituito clamorosamente dopo quattro mesi dall'inizio dell'amministrazione Trump, Michael Flynn, consigliere per la sicurezza nazionale costretto a dire addio all'incarico dopo 23 giorni, Sally Yates a capo del dipartimento della Giustizia, chiamata da Obama ma in carica durante il periodo di transizione tra le due amministrazioni. A questi si aggiunga anche Preet Bharara, procuratore generale di New York, due mesi dopo l'arrivo del tycoon, Paul Manafort, capo della campagna elettorale di Trump e sostituito, paradossalmente, da Steve Bannon.
Resta da vedere se si verificherà l'altra parte della sua previsione ovvero che, a prescindere da Trump, il mercato azionario sarebbe imploso. E a giudicare da quanto lo stesso Soros sta facendo, il primo a crederci è lui. Un sospetto che ciò possa accadere, arriva dall'andamento dei listini a stelle e strisce: S&P500 vanta un risultato pari a +10% per questo 2017, il Nasdaq è aumentato del 18% e il Dow Jones dell'11%.
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