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I&S sotto pressione, aumento fino a 10,17 milioni dopo perdita in 2013

MILANO (Reuters) - Prima parte di seduta sotto pressione per Investimenti e Sviluppo dopo che, venerdì scorso, ha annunciato un aumento di capitale e comunicato i risultati dell'anno scorso, sottolineando la centralità del rafforzamento patrimoniale ai fini della garanzia sulla continuità aziendale.

Attorno alle 11,40, I&S perde il 3,57%, a 0,6075 euro, dopo aver segnato un minimo di 0,57 euro. In controtendenza l'azionista di riferimento Sintesi: +1,44%, a 0,0989 euro, dopo un picco di 0,1010 euro.

Il Cda di I&S, si legge in un comunicato, ha deliberato un aumento di capitale da offrire in opzione ai soci, per l'importo massimo di 10.171.622,4 euro.

L'aumento, che rientra nel piano di ristrutturazione ex articolo 182 bis della legge fallimentare (omologato il 26 giugno scorso dal tribunale di Milano), è garantito per almeno 5 milioni e verrà destinato al pagamento dei creditori.

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L'offerta in opzione ha per oggetto la sottoscrizione di massime 127.145.280 azioni ordinarie, ad un prezzo unitario di 0,08 euro, di cui 0,01 euro da imputare a capitale e 0,07 euro come sovrapprezzo.

L'esecuzione dell'aumento verrà posta in essere a seguito dell'assemblea degli azionisti, prevista entro il prossimo 12 settembre, che dovrà deliberare in merito ai provvedimenti di cui all'articolo 2446 del codice civile, ovvero alla riduzione del capitale sociale per perdite.

IN 2013 PERDITA DI 10,5 MLN EURO SU RICAVI PER 1,1 MLN

Sempre venerdì scorso, I&S ha comunicato i risultati dell'esercizio 2013, archiviato, a livello consolidato, con una perdita di 10,5 milioni di euro, ricavi pari a 1,1 milioni e un Ebitda negativo per 2,8 milioni. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre scorso era negativo per circa 30,7 milioni, mentre la posizione finanziaria netta era negativa per circa 33,8 milioni.

Il comunicato sui conti ricostruisce gli ultimi sviluppi riguardanti Moviemax Media Group, che hanno portato I&S a ridurre la partecipazione al 4,466% del capitale, perdendone il controllo.

Parlando dell'evoluzione prevedibile della gestione, I&S scrive che i risultati 2013 "indicano l'esistenza di significativi fattori di incertezza sulla capacità di continuare l'operatività futura, anche tenuto conto dei fattori di rischio connessi all'attività e della situazione di tensione finanziaria". Però, alla luce del nuovo piano strategico al 2016, predisposto in base all'articolo 182 bis, gli amministratori "ritengono appropriato utilizzare il principio della continuità aziendale per la redazione del bilancio".

La continuità aziendale, peraltro, prosegue la nota, dovrà essere verificata sulla base degli effettivi versamenti di denaro nel quadro dell'aumento di capitale, perché "potrebbero emergere circostanze, oggi non note o comunque non valutabili nella loro portata, anche fuori dal controllo degli amministratori, suscettibili di mettere a repentaglio la continuità aziendale pur a fronte della realizzabilità delle condizioni a cui oggi gli amministratori legano la continuità della società e del gruppo".

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