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Spagna, il premier Sanchez contro il caro energia: “Via la cravatta”

Spagna, il premier Sanchez contro il caro energia: “Via la cravatta”. (Photo By Jesus Hellin/Europa Press via Getty Images)
Spagna, il premier Sanchez contro il caro energia: “Via la cravatta”. (Photo By Jesus Hellin/Europa Press via Getty Images) (Europa Press News via Getty Images)

Con il dilagare della crisi energetica, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, come hanno fatto i governanti di altri paesi d’Europa, ha annunciato che verranno adottate nuove misure per limitare i consumi di energia.

Il primo ministro aveva già stilato un piano di efficienza energetica messo in atto da fine maggio, che prevedeva un razionamento dell’aria condizionata in estate e un riscaldamento degli edifici pubblici che non deve superare i 19 gradi questo inverno.

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Tra le misure proposte ce n’è una alquanto curiosa pensata per risparmiare energia quando le temperature esterne sono troppo alte. Sanchez ha infatti chiesto ai ministri e alle ministre, a tutti i funzionari pubblici e al settore privato, di non usare la cravatta, quando non è necessario. L’idea dietro alla proposta è che chi indossa la cravatta patisce più caldo e aziona con più facilità l’aria condizionata per refrigerarsi. Non solo. Il premier ha anche incoraggiato i dipendenti pubblici al telelavoro per ridurre l'uso dell'aria condizionata negli edifici e ha invitato i negozi con l’aria condizionata accesa a tenere le porte chiuse.

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In vista dell’inverno, invece, il premier spagnolo ha sollecitato i cittadini a sottoporre le caldaie a revisioni sempre più frequenti per mantenerne alta l’efficienza. In vista del difficile approvvigionamento del gas russo, Sanchez nei giorni scorsi ha fatto sapere che la Spagna approverà delle misure aggiuntive per il risparmio energetico, ma non saranno “drammatiche” dato che “non ci saranno razionamenti o scene apocalittiche”.

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Il leader socialista ha fatto sapere che per ridurre i costi del riscaldamento per i cittadini, a partire da ottobre il governo abbasserà l’Iva sul gas dal 21% al 5% fino almeno alla fine dell’anno e che il Paese è già impegnato nella diversificazione dei suoi fornitori di gas, e nella promozione delle energie rinnovabili.

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