Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.750,35
    -9,34 (-0,03%)
     
  • Dow Jones

    39.807,37
    +47,29 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    16.379,46
    -20,06 (-0,12%)
     
  • Nikkei 225

    40.369,44
    +201,37 (+0,50%)
     
  • Petrolio

    83,11
    -0,06 (-0,07%)
     
  • Bitcoin EUR

    64.821,95
    -662,82 (-1,01%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.254,80
    +16,40 (+0,73%)
     
  • EUR/USD

    1,0777
    -0,0016 (-0,15%)
     
  • S&P 500

    5.254,35
    +5,86 (+0,11%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.083,42
    +1,68 (+0,03%)
     
  • EUR/GBP

    0,8534
    -0,0013 (-0,15%)
     
  • EUR/CHF

    0,9712
    -0,0015 (-0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4598
    -0,0007 (-0,05%)
     

Costi Sanità Pubblica: sai quanto spende lo Stato per una garza? Molto più di quanto pensi

La scure dei tagli si abbatte sugli ospedali, ma pazienti e personale non hanno niente da temere: si farà economia sulle forniture

Una lista in cui vengono riportati i prezzi massimi che ogni Asl può pagare per l’acquisto dei prodotti sanitari. E le strutture che sforeranno il tetto previsto dovranno finanziarsi di tasca propria. In tempi di vacche magre e di spending review anche la sanità deve stringere i cordoni della borsa.

La misura, che entrerà in vigore dal prossimo primo luglio, è contenuta nell’articolo 17 della legge 111/2011. La nuova normativa attribuisce all’Osservatorio dei contratti pubblici il compito di pubblicare alcune elaborazioni di prezzi di riferimento relative a dispositivi medici, farmaci per uso ospedaliero e servizi sanitari non individuati dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas).

Nel complesso il governo Monti, tramite il piano elaborato dal commissario Enrico Bondi, punta a risparmiare circa un miliardo e mezzo di euro in ambito sanitario intervenendo soprattutto sui beni e senza ridurre né il numero né la qualità delle prestazioni per i cittadini.

L’obiettivo è invece ridurre le enormi differenze tra le varie Asl: per esempio una fiala di Epoetina Alfa, utilizzata per i cicli di chemioterapia, viene pagata da alcune strutture 64 euro e da altre 276.

Le tabelle pubblicate recentemente dall’Agenas evidenziano infatti quanto sia ampia la forbice per ogni prodotto. Ed è proprio qui che bisogna intervenire.

Per l’antitrombiona si oscilla tra 145 e 330 euro e per il lenograstim, utilizzato dalle donne in gravidanza, si va dai 46 ai 79 euro. La darbepoetina, somministrato per incrementare il numero di globuli rossi nel sangue, la variazione è tra 575 e 767. Per gli altri farmaci che sono stati oggetto dell’indagine come albumina, alemtuzumab, cetuxinab e olanzapina le differenze tra prezzo minimo e massimo sono ben più ridotte e non superano i tredici euro.

Differenze abissali si riscontrano invece per quanto concerne i costi dei dispositivi medici. Aghi e siringhe hanno un prezzo medio bassissimo, 0,013 e 0,082, quindi la forbice è ovviamente limitata. Se però si prendono in considerazione le protesi d’anca e gli inserti tibiali mobili il dato diventa eloquente.

Nel primo caso si va da 284 a 2.575 euro, mentre nel secondo l’oscillazione è tra 199 e 2.479 euro. Gli inserti fissi partono da 199 e arrivano a 1.152. Spaventosa la differenza che caratterizza le garze in cotone che registrano un minimo di 2.890 e un massimo di 7.470. I caricatori per le suturatrici vengono pagati 96 euro l’uno nei casi più convenienti, ma la spesa può spingersi sino a 242 euro. E gli steli femorali si trovano a 1.200 euro, ma anche a 2.100 per pezzo.

La tabella è uno strumento di enorme importanza, in quanto fornisce una prima mappatura dei costi di farmaci e strutture sanitarie rendendo l’idea di quale sia l’origine degli sprechi. E’ partendo da questo documento che verranno fissati dei tariffari cui tutte le Asl dovranno obbligatoriamente attenersi.

E’ stato infatti proprio il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a calcolare “circa 7 miliardi di spesa sanitaria rivedibile su beni e servizi”. Il risparmio non verrà perseguito effettuando tagli lineari, ma con “percorsi di riorganizzazione, riqualificazione e riduzione per arrivare a una contrazione che già nel 2012 potrebbe superare il 10 per cento”. Anche se in molti casi le differenze di prezzo sono, almeno in parte, determinate da fattori di mercato.

“Non possiamo dare l’idea che siano tutti uguali e che dunque si debba solo cercare di spendere meno, perché si tratta invece di oggetti molto diversi tra loro, perché ci sono inserti tibiali che magari arrivano dalla Cina e ci sono quelli di ultima generazione in lega di titanio. Dobbiamo cercare di stringere la forbice segnalata dal rilevamento – ha detto ancora il presidente Agenas – ma per questa categoria di beni dobbiamo farlo anche attraverso la discussione con i professionisti, perché questa è propriamente una delle aree del governo clinico”.