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Spot Buondì, l'ultimo capitolo della saga del meteorite fa discutere il web

Un fotogramma di uno degli spot del Buondì
Un fotogramma di uno degli spot del Buondì

Lo spot del Buondì colpisce ancora. La saga del meteorite è arrivata alla sua conclusione naturale, dopo che in passato i primi spot avevano fatto indubbiamente più scalpore del previsto. Come probabilmente ricorderete, lo spot della merendina di casa Motta aveva fatto il suo esordio circa sei mesi fa sule reti televisive italiane, con una scenetta molto particolare.

Nello spot originale una bambina, con voce saccente, aveva chiesto alla madre se esisteva una merenda con queste caratteristiche: “leggera, ma decisamente invitante, che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità”. La risposta della madre? “Non c’è una colazione così, che un asteroide possa colpirmi se esiste“. L’asteroide, ovviamente, arriva immediatamente. In molti l’avevano trovato divertente, ma c’erano stati pure moltissimi che avevano pesantemente criticato la linea creativa adottata.

Per dire, quelli dell’Aiart, l’associazione cattolica dei telespettatori, avevano dichiarato: “Come Associazione che tutela e forma all’interpretazione consapevole dei contenuti mediali non ci limiteremo all’esclusiva segnalazione mediatica ma faremo una comunicazione all’Istituto di auto-disciplina pubblicitaria, all’Agcom e alla stessa Rai affinché valutino seriamente se contenuti del genere possano essere trasmessi in qualunque orario del giorno“. Altri sui social avevano scritto: “Quando avete pensato allo spot non vi è venuto in mente che una bambina che ha perso tragicamente la madre potrebbe sentirsi male di fronte a queste immagini?”

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Ebbene, ora Motta ha pubblicato sulle sue pagine l’episodio finale di questa saga con il meteorite, che è un crescendo di eventi basati sullo humour nero come negli episodi precedenti.

Stavolta, non essendo uno spot creato per la televisione ma in realtà per il web, non ci saranno attacchi dalle associazioni attente agli spot in fasce protette, ma c’è comunque la popolazione iscritta ai social a dare un feedback immediato. Alcuni hanno criticato la squadra di creativi per aver fatto uno spot troppo lungo e aver insistito troppo sulla stessa gag (cioè quella del meteorite), altri invece hanno apprezzato la voglia di andare avanti con questo filone.

La certezza è che pubblicità del genere difficilmente si vedono in Italia, e per le polemiche che si creano ogni volta che si prova qualcosa di nuovo o di diverso dalla media rimarranno probabilmente una rarità.