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Starbucks abbandona Russia dopo quasi 15 anni di attività

Un uomo passa davanti ad uno Starbucks café chiuso a San Pietroburgo

(Reuters) - Starbucks ha annunciato di voler uscire dal mercato russo dopo quasi 15 anni, unendosi ad aziende quali McDonald nel segnare la fine della presenza di alcuni dei principali marchi occidentali nel paese.

La scorsa settimana McDonald's ha dichiarato che avrebbe venduto i propri ristoranti in Russia al licenziatario locale Alexander Govor, che li avrebbe ribattezzati con un nuovo nome, pur mantenendo i propri trademark.

Starbucks, con sede a Seattle, ha 130 bar in Russia, interamente posseduti e gestiti dal licenziatario Alshaya Group, con quasi 2.000 dipendenti nel paese.

Starbucks non ha fornito dettagli sull'impatto finanziario dell'uscita dal mercato russo. McDonald's aveva annunciato che avrebbe dovuto sostenere un onere principalmente non monetario fino a 1,4 miliardi di dollari.

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All'inizio di marzo, Starbucks ha chiuso i propri negozi e sospeso tutte le attività commerciali in Russia, compresa la spedizione dei prodotti nel paese, in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

Starbucks, che ha aperto il primo punto vendita in Russia nel 2007, ha dichiarato che continuerà a sostenere i propri dipendenti, pagandoli per sei mesi.

L'emittente russa Sota Vision ha riferito in giornata, citando una fonte, che Starbucks sta chiudendo la sua società in Russia.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)