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Starbucks: non più solo Frappuccino, la catena apre all'alcol

(KIKA) - SEATTLE - Dopo aver ridefinito la routine mattutina d'America, il CEO di Starbucks (SBUX) Howard Schultz punta ora a cambiarne anche la vita notturna. La catena di coffee-shop più famosa al mondo ha infatti recentemente annunciato di voler (ri)lanciare il programma Starbucks Evening aggiungendo la possibilità di consumare vino e birra in alcuni selezionati negozi strategicamente situati nei paraggi di cinema e teatri, e dovunque ci sia un'alta concentrazione di vita notturna.

I critici hanno subito contestato l'idea di svilire l'ambiente relativamente "sano" di un coffee-shop con la "degenerazione" di un bar che serve alcolici.
Gli scettici e i pessimisti dicono che sarà impossibile per Starbucks passare dalla caffetteria al bar nel corso della stessa giornata. Per alcuni gli attuali baristi non hanno l'abilità necessaria a gestire le complessità del prendere e servire ordini di alcolici. Non solo i clienti saranno diversi, ma l'alcol renderà anche tutto molto più complesso.

Al contrario, invece, i sostenitori della nuova idea pensano che qualsiasi azienda in grado di far servire un latte scremato alla vaniglia, senza schiuma e con sciroppo extra alle 5 del mattino senza battere ciglio ha un sistema di formazione del personale decisamente più che adeguato per insegnare ai baristi come mixare un Manhattan 14 ore più tardi. Non ci scordiamo che Starbucks ha praticamente inventato la versione americana dei baristi nostrani. Il cappuccino e il "Venti" (che, pronunciato proprio in italiano, indica ormai la classica tazza di caffè da 20 once) erano termini letteralmente estraneo agli americani prima che esistesse Starbucks...

C'è da dire inoltre che Starbucks ha già sperimentato la vendita di bevande alcoliche al pubblico.
La prima volta fu nell'ottobre 2010, in un negozio di Seattle, sede storica dell'azienda.
Nel gennaio 2012 il test è stato esteso ad altre 25 sedi, tra le quali Chicago, Atlanta e alcune località nel sud della California. A Chicago, ad esempio, il menu, dopo le 4 di pomeriggio, include piatti come maccheroni al formaggio e tartufo, spiedini di pollo, Chardonnay e fonduta di cioccolato.

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E comunque la diffusione della lista di alcolici per le ore serali (che prevede, per l'appunto, anche l'ampliamento del menu dei salati) non sarà un cambiamento immediato, ci vorranno anni prima che diventi effettivo. "Abbiamo testato questo programma abbastanza a lungo e in un numero sufficiente di mercati per capire che funziona," ha dichiarato Troy Alstead, Chief Operating Officer di Starbucks, nonché braccio destro di Schultz. "Mentre stiamo pianificando l'arrivo del programma serale in un numero sempre maggiore dei nostri negozi, continuiamo a registrare un significativo aumento delle vendite durante la giornata."

L'azienda ha infine annunciato un piano a lungo termine per arrivare al valore di mercato di 100 miliardi di dollari (quasi il doppio del valore attuale) e sta inoltre migliorando il suo programma di ricompense e le sue applicazioni mobile. A inizio marzo era stato annunciato che avrebbe presto testato una procedura tramite la quale i clienti potranno fare i loro ordini tramite smartphone prima ancora di arrivare in negozio.

Nonostante i vari rumors che si sono rincorsi negli ultimi anni, comunque, l'azienda di Seattle non pare avere al momento progetti concreti per portare la catena in Italia.
Sebbene l'idea di aprire una caffetteria in stile italiano sia venuta a Schultz proprio durante un viaggio in Italia, questi è infatti convinto che nella patria dell'espresso il suo modello di business sarebbe destinato a fallire.