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Stare fuori da Piazza Affari per ora: l'analisi di vari titoli

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui.

Proprio ieri il Ftse Mib ha lambito il secondo target ribassista da lei indicato la scorsa settimana in area 20.750/20.700. A questo punto si aspetta un recupero dei corsi o avremo nuove vendite nel breve?

La crisi della Turchia ha sicuramente innescato sui mercati una turbolenza inattesa come profondità, ma in parte già anticipata da una certa configurazione tecnica. E' vero che le Borse hanno registrato una performance negativa molto rapida e superiore alle aspettative, ma graficamente parlando erano già destinate alla correzione.

Quello che bisogna domandarsi ora è quando questa turbolenza andrà scemando e soprattutto se i mercati, in un'assenza di volumi tipica del periodo, possono sopportarla.
Dal punto di vista pratico il Ftse Mib sta disegnando una figura triangolare con un supporto a 20.450 e una resistenza a 21.500 punti, trovandosi al momento a circa metà del guado in ottica di medio-lungo termine.

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Per poter rimbalzare con decisione, stante il periodo attuale, credo che il mercato abbia bisogno di riferimenti più interessanti e uno di questi è probabilmente l'area dei 20.450.
Personalmente mantengo una posizione completamente liquida su Piazza Affari e sull'azionario in generale, per cui mi tengo fuori dal rischio per il momento. Valuterò la situazione qualora ci fosse il test sulla debolezza dei 20.450 punti di Ftse Mib o sulla forza sopra i 21.500 punti.

Fino ad allora credo che non sia opportuno elaborare nuovi scenari operativi e nel frattempo continuo a rimanere alla larga da Piazza Affari.
A livello di ribasso penso che lo spazio a disposizione sia tutto sommato abbastanza limitato e questo rende poco agevole l'operatività, visto che con l'1%-1,5% di ribasso a disposizione non ci sono margini di manovra.

Al rialzo la violazione di una resistenza degna di nota è molto lontana e quindi comprare adesso significherebbe acquistare la debolezza, ipotizzando che quanto sta accadendo sul mercato sia solo una tempesta.
Credo però che i problemi della Turchia non saranno risolti in poche sedute, per cui preferisco rimanere alla finestra per ora.

Tra i bancari Unicredit continua ad essere oggetto di forti vendite per via della sua esposizione alla Turchia, ma non è certo immune dai ribassi Intesa Sanpaolo. Cosa può dirci di questi due titoli?

Il campanello di allarme per me nei giorni scorsi è scattato proprio su Unicredit e su Intesa Sanpaolo, cioè sulla loro incapacità di mettere a segno una reazione degna di nota.
Si tratta delle due banche principali del nostro mercato e sono indubbiamente le più attaccate in caso di ondate speculative.

Unicredit venerdì aveva tentato di difendere il baluardo a a 13,7 euro, livello che però è stato ceduto con decisione. Dal punto di vista pratico non vedo motivi per comprare adesso il titolo che non si trova in una zona tecnica interessante.

Diverso sarebbe se Unicredit riuscisse a riportarsi sopra la prima resistenza a 14,6 euro, che però è molto lontana, visto che in quel caso si potrebbe valutare un acquisto sulla forza.
In questo momento non c'è un'area supportiva degna di nota nelle vicinanze e questo mi porta a sconsigliare l'assunzione di posizioni operative, particolare su Unicredit.

Se dovessimo parlare di un riferimento tecnico valido per questo titolo possiamo dire che ha un bel supporto dinamico che si colloca però ben più in basso visto che è stimabile in zona 12,4 euro. In corrispondenza di questa soglia si potrebbe anche valutare un intervento sul titolo, ma non capisco su quali presupposti lo stia facendo chi sta comprando adesso.

E' vero che negli ultimi tempi Unicredit è sempre sotto la spinta speculativa più insistente sia al rialzo che al ribasso, ma quello che ha fatto suonare il mio campanello d'allarme sulle Borse è stato l'atteggiamento di Intesa Sanpaolo.
Anche in questo caso c'è un'attività rialzista pari a zero e il titolo si è mosso in laterale per lungo tempo in un canale tra 2,63 e 2,37 euro.

Ora il titolo ha rotto questo canale orizzontale e se l'analisi tecnica ha un senso, la proiezione di questo canale è l'ampiezza del movimento precedente e questo porta a pensare che Intesa Sanpaolo possa scivolare verso i 2,125/2,12 euro.

Anche in questo quindi alla larga da operazioni long di lungo termine, con spazio solo alla speculazione. In area 2,12 euro troviamo una logica supportiva, diversamente solo il pieno recupero dei 2,375/2,38 euro potrebbe convincermi ad entrare long su Intesa Sanpaolo.

Ieri Azimut è salito in controtendenza rispetto al mercato. Come valuta questo movimento e cosa si aspetta nel breve per questo titolo?

Azimut è stato piuttosto penalizzato nell'ultimo periodo e a mio avviso ha dato una buona opportunità long in area 13,5 euro. Sono sorpreso dal fatto che il titolo stia tenendo così bene ora, ma dal punto di vista operativo un intervento andava realizzato in area 13,5 euro.

Azimut è rimasto molto indietro e ha spazi di recupero fino a quota 16 euro, ma resta da chiedersi, stante anche il settore di appartenenza, cosa potrebbe accadere a questa forza relativa attuale qualora il mercato dovesse ulteriormente indebolirsi.

Il timing su Azimut era fondamentale e per quanto ora ci sia spazio fino ai 16 euro, mi sembra molto pericoloso inserire il titolo adesso.

Sempre ieri Moncler ha messo a segno un bel progresso e nello stesso settore si è mosso in positivo anche Luxottica. Cosa può dirci di questi due titoli?

E' un copione abbastanza conosciuto quello del settore lusso che tiene nelle fasi di debolezza del mercato e si ripete molto stesso.
Moncler sta tenendo, ma se guardiamo il grafico di medio-lungo termine notiamo che quando è stata violata area 39 euro è stato inviato un potenziale segnale di debolezza.

Tecnicamente sarebbe un titolo da vendere sulla forza piuttosto che da comprare e cambierei idea solo se Moncler riuscisse a riportarsi sopra la prima resistenza dinamica che in questo momento transita in area 38,5 euro.

Oltre tale soglia, considerata la recente storia fortemente rialzista del titolo, sarà da leggere un ingresso long secco e senza compromessi.
Moncler però viene da un breakout ribassista e come tale secondo me va giudicato.

Luxottica mostra uno straordinario trend rialzista e ieri ha tentato un recupero dopo la debolezza registrata nelle ultime sessioni che, se paragonata al trend ascendente, si presenta molto controllata.

C'è da dire che quello di ieri è stato un recupero un po' sul filo di lana, visto che Luxottica sta testando il supporto intermedio intorno ai 57 euro. Una rottura confermata di questa soglia aprirà le porte ad uno spazio al ribasso molto profondo perchè chiamerà una flessione verso i 53 euro.

Chi è ancora long può provare a mantenere in portafoglio il titolo, ma in caso di cedimento dei 56,5/56 euro in chiusura giornaliera, lo scenario potrà diventare molto pericoloso e molto ribassista.

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