Startup, qualità e sostenibilità: ecco il blog che parla di Milano e promuove le microimprese
di Fabrizio Arnhold
Di blog che parlano di Milano ce ne sono tanti. Ma se conto i progetti interessanti, quelli che davvero vogliono dire e fare qualcosa di diverso, ecco, il cerchio si restringe. E al centro ci sono Le Strade. D’altronde, qual è il modo migliore per far conoscere una città se non dalla strada? Il progetto a Milano (Le Strade di Milano) sbarca nel 2018, dopo aver conquistato Torino. Poi Genova e Roma e l’anno prossimo Bologna. Una quarantina di collaboratori con una mission precisa: promuovere le microimprese attraverso contenuti di qualità.
Il blog
Appeal social, con più di 50mila follower, profilo Instagram curatissimo e contenuti di lifestyle, moda, cibo, arte e cultura sul blog. L’idea viene a Monica Pianosi, 34 anni, lavora come digital content manager in una startup torinese, e Jehanne Oostra, 30 anni, olandese di Haarlem, product owner, che da tre mesi si è trasferita a Milano portandosi dietro il suo coniglio. Insieme alla due founder, su Milano c’è Martina Caiazzo, city lead, impegnata nel crowdfunding, che gira instancabile la città e la racconta con un punto di vista insolito.
I contenuti
“Puntiamo sulla qualità e da qui partiamo per raccontare le piccole attività e imprese milanesi”, mi spiega la co-founder Monica Pianosi. Utilizzare il blog come uno “strumento di marketing per incoraggiare lo sviluppo innovativo della città”, aggiunge l’altra co-founder, Jehanne Oostra, che per essere a Milano da pochi mesi parla un italiano perfetto. Se lo scopo è quello di promuovere le piccole realtà imprenditoriali e commerciali del tessuto urbano, il mezzo è collaborare con grandi marchi per monetizzare e avere la possibilità di ridistribuire il budget a favore delle microimprese. Tra le collaborazioni di rilievo: Intesa Sanpaolo, TGV Italia, Lavazza, Seat, Barilla, eBay e Cortilia.
Un punto di vista diverso
Perché il vostro blog è diverso? “Puntiamo sulla qualità e non la quantità”, precisa Martina Caiazzo, city lead di Milano. “Ho scoperto una Milano diversa che ha sempre voglia di reinventarsi e di fare. Raccontiamo le realtà sostenibili, privilegiando l’etica del lavoro, con un occhio sempre attento verso l’approccio innovativo”. La parte migliore della città. Quella che, non c’è crisi che tenga, ha sempre voglia di mettersi in gioco, di partire, di fare impresa. E questa è la Milano migliore che si prepara alle Olimpiadi del 2026, ritagliandosi un ruolo sempre più importante in Europa. Serviva qualcuno che avesse voglia di raccontarla con un punto di vista nuovo.