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Stati Uniti e Brasile: quando la politica condiziona i mercati

Per qualche mese il mercato ha cercato di ignorare i passi falsi di Trump a Washington, limitando la caduta del dollaro USA e forse le aspettative nei confronti della Federal Reserve, ma il caos generato si sta ora trasformando in una sempre maggiore avversione al rischio e ha creato un sospetto sempre più fondato di una crisi di lungo periodo politica e addirittura costituzionale.

John J. Hardy, Head of FX Strategy Saxo Bank, ritiene che la volatilità dei cross valutari principali è stata notevole, con un calo di circa 10 punti percentuali nei rendimenti USA a dieci anni e dell’eccesso di vendite sullo S&P500, al quale si affianca un 2,3% di correzione dai massimi di USDJPY.

John J. Hardy mette in evidenza che la debolezza di USD e la forza di JPY è stata relativamente isolata e che, ad esempio, le valute più a rischio verso lo USD hanno subito lievi movimenti: solamente le valute più a rischio dei mercati emergenti sono state alterate con una riduzione della leva. Tuttavia possiamo attenderci che la loro vulnerabilità aumenti per come stanno procedendo le vicende.

Infatti già si parla di impeachment, un parola nell’aria da tempo e sempre più vicina in conseguenza dei passi falsi di Trump. È importante sottolineare che l’impeachment richiede la maggioranza dei voti della Camera e che la rimozione dall’incarico di Presidente richiede un voto di maggioranza di due/terzi del Senato. Trump può ancora dare una svolta al suo operato? Ma soprattutto (e questa è la domanda principale) un milionario settantenne è in grado di cambiare il proprio atteggiamento?

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Alberto Biolzi, Responsabile Direzione Wealth Management di Cassa Lombarda, aggiunge che i recenti scandali che hanno coinvolto il Presidente USA Donald Trump hanno creato una certa apprensione tra gli investitori: si teme che sia a rischio non solo l’agenda pro-crescita (riforma fiscale ed infrastrutture) ma anche la stessa amministrazione Usa con un possibile impeachment. L’audizione al Senato di James Comey, l’ex direttore dell’FBI licenziato da Trump, prevista questo mercoledì, fornirà le prime indicazioni in proposito. Il buono stato dell’economia globale e gli incoraggianti segnali venuti dalle società nel corso della stagione delle trimestrali dovrebbero comunque per il momento rassicurare gli investitori dell’azionario, sebbene un rischio di aumento della volatilità non possa esser escluso a priori. Le valutazioni raggiunte dal mercato suggeriscono una certa prudenza.

Secondo Alberto Biolzi appare quindi opportuno ridurre le esposizioni eccessive sulla forza dei listini, con prospettive di upside di breve più ridotte rispetto ai rischi di correzioni durante il periodo estivo. I policy makers continueranno a prestare molta attenzione al recente calo delle aspettative di inflazione e questo dovrebbe riflettersi nel movimento sui tassi di interesse. L’assenza di progressi significativi sul fronte inflattivo potrebbe far smontare agli investitori i “reflation trade” costruiti nei mesi scorsi. È difficile quindi pensare in un brusco rialzo dei tassi di mercato a breve, anche a fronte del perdurare delle incertezze politiche.

Questa settimana saranno pubblicati diversi dati macro sia in Europa (v. Pil tedesco, Ifo, indici PMI manifatturieri e servizi, Pil UK) sia negli Stati Uniti (vendite di case nuove e compromessi immobiliari, Pil 2Q, ordini di beni durevoli). La Banca Centrale del Canada è prevista mantenere fermi i tassi allo 0,50%. Questa settimana l’Opec dovrebbe confermare l’estensione dei tagli alla produzione.

Ma i problemi non sembrano coinvolgere unicamente Donald Trump. Anna Stupnytska, Global Economist di Fidelity International, spiega che i mercati hanno reagito molto negativamente alla notizia che il Presidente brasiliano Michel Temer sia stato registrato mentre autorizzava pagamenti in contanti ad un esponente politico. Sembra che vi sia una elevata probabilità che Temer abbandoni l’incarico. In questo contesto appare quasi impossibile che possano essere varate le importanti ma dolorose riforme che i mercati auspicavano. Nuove elezioni generali non si terranno probabilmente prima del 2018 a causa sia dei vincoli costituzionali, lasciando così il Congresso in una stasi improduttiva. Questo danneggerà la crescita, limiterà l’azione della Banca Centrale e sarà negativo per i mercati brasiliani.

Steve Ellis, Gestore obbligazionario dei mercati emergenti di Fidelity International, aggiunge che i mercati brasiliani sono sotto pressione a causa delle ultime notizie e la valuta brasiliana è in questo momento in calo del 7% rispetto al dollaro, lasciando così sul terreno i guadagni ottenuti da inizio anno. Gli scenari probabili sono: impeachment, dimissioni o cancellazione del mandato del Presidente. Quanto più tempo ci vorrà per una soluzione definitiva della situazione politica, peggiore sarà l'impatto sull'economia. “Recentemente avevamo adottato un posizionamento difensivo sul Brasile, pertanto eravamo già ben posizionati per far fronte all'evento odierno – spiega Steve Ellis -. Oltre alla preoccupazione per gli scandali di corruzione, siamo infatti consapevoli del deterioramento dei conti pubblici, del deficit primario e della bilancia commerciale. Il BRL che si era rafforzato supportato da fattori a nostro avviso transitori ed avevamo quindi assunto posizioni corte su questa valuta”.

Angel Ortiz, Gestore di FF Latin America Fund di Fidelity International, conclude affermando che questo è un grosso shock per i mercati, che impatterà negativamente sia il mercato azionario che quello delle valute. Dopo la crescita molto sostenuta del mercato brasiliano negli ultimi 16 mesi, ci aspettiamo ora una correzione. Tuttavia, queste situazioni, che determinano vendite indiscriminate, offrono di solito l'opportunità di comprare buone società a valutazioni attraenti. Cercheremo di cogliere queste opportunità per investire in società con validi modelli di business, in linea con la nostra filosofia di investimento.

Autore: Volcharts.com Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online