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Stellantis vede rimbalzo in 2021 ma preoccupa carenza chip

Il logo di Stellantis

MILANO (Reuters) - Esigue scorte mondiali di automobili e tagli dei costi dovrebbero incrementare i margini di profitto di Stellantis quest'anno, malgrado la carenza di semiconduttori e gli investimenti nei veicoli elettrici possano pesare sui risultati.

La previsione arriva proprio mentre Stellantis, nata il 16 gennaio scorso dalla fusione tra Fiat Chrysler e Psa, registra risultati oltre le aspettative per il 2020, incrementando il proprio valore in borsa del 2,5% nelle contrattazioni del mattino.

I risultati 2020, presentati separatamente per Fca e Psa, "dimostrano la solidità finanziaria di Stellantis, che nasce dall'unione di due gruppi sani e forti. Stellantis debutta posizionandosi in alto ed è pienamente concentrata sul raggiungimento delle sinergie preannunciate", commenta il Ceo Carlos Tavares in una nota.

Il neonato colosso automobilistico ha reso noto che i risultati 2021 dovrebbero essere aiutati dai nuovi modelli di Jeep in Nord America, dove il contesto dei prezzi risulta favorevole. Il mercato statunitense ha portato per anni utili a Fca e sin dall'inizio si mostra come il più forte per Stellantis.

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La guidance del gruppo si basa sull'ipotesi che non ci siano ulteriori lockdown significativi dovuti al Covid-19, come quelli che hanno costretto alla chiusura degli stabilimenti nel mondo la scorsa primavera.

Stellantis dovrebbe anche vedere miglioramenti dopo l'avvio dell'implementazione del suo piano, che punta a generare risparmi per 5 miliardi di euro l'anno senza portare alla chiusura di alcuno stabilimento. Tavares si è anche impegnato a non tagliare posti di lavoro.

Ma la pandemia ha generato una carenza di semiconduttori, usati per ogni tipo di funzione, dal miglioramento delle prestazioni del motore all'assistenza al guidatore, il che potrebbe avere un impatto sull'andamento del business.

Secondo vari manager del settore automobilistico, la carenza dovrebbe risolversi nella seconda metà dell'anno.

Stellantis ha detto anche che la sua "offensiva elettrica" dovrebbe pesare sui risultati. I produttori di auto sono in competizione per sviluppare veicoli in grado di soddisfare i più stretti requisiti per le emissioni di Co2 in Europa, e questa settimana Volvo si è unita a un gruppo crescente di costruttori che mirano a un catalogo completamente elettrico entro il 2030.

Stellantis ha come target un catalogo completamente elettrico o ibrido in Europa entro il 2025, in linea con i piani delle rivali Volkswagen e Renault-Nissan, benché sia più lontana dal raggiungimento dell'obbiettivo.

Il gruppo punta a un margine operativo adjusted al 5,5-7,5% per il 2021.

La cifra va confrontata con un margine aggregato del 5,3% per lo scorso anno: 4,3% per Fca e 7,1% per Psa, escludendo la quota di controllo nella casa di componentistica Faurecia, che dovrebbe essere scorporata da Stellantis a breve.

Gli utili adjusted cumulati al netto di interessi e tasse (Ebit) ammontavano a 7,1 miliardi di euro lo scorso anno.

Alla fine del 2020 la liquidità aggregata delle due aziende ammontava a 57,4 miliardi di euro, e il flusso di cassa disponibile a 3,3 miliardi.

Un trader da Milano ha fatto notare come sia gli utili che il flusso di cassa fossero "ben al di sopra" delle attese.

Il Cda del gruppo proporrà la distribuzione agli azionisti di 1 miliardo di euro per cassa, pari a 0,32 euro per azione all'assemblea convocata per il 15 aprile.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48 587696616)