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Stop a scontrini e ricevute su l'Iva: ecco le novità del Def 2014

Scenario preoccupante quello emerso dalla nota di aggiornamento del Def 2014: l'Iva potrebbe aumentare sui beni di prima necessità

Addio a scontrini fiscali e ricevute, e benvenuto aumento Iva sulle aliquote inferiori: questa l'inquietante prospettiva gettata dalla nota di aggiornamento del Def 2014, varata ieri dal Ministero dell'Economia.

Dopo le deludenti prestazioni dell’economia nazionale negli ultimi mesi, sembra che il governo abbia deciso di rivedere le proprie stime per l'anno in corso, procedendo a qualche aggiustamento che contenga e non penalizzi i conti pubblici. Così il ministro Padoan ha messo in campo alcune manovre che preoccupano i consumatori, ma soprattutto ha dichiarato guerra agli evasori fiscali.

Una delle misure in preparazione è quella dell'abolizione di scontrini e ricevute fiscali. Lo scopo: rendere tracciabili tutti i pagamenti con la trasmissione per via telematica dei corrispettivi, in modo da prevenire possibili quote di evasioni e restringendo così i controlli solo a chi non trasmetterà i dati.

La prima e diretta conseguenza di questa iniziativa è quella di dare il colpo di grazia all'uso del contante, spingendo al ricorso a carte di credito e debito per i propri acquisti e automatizzando così ogni transazione negli esercizi commerciali.

Per rassicurare l'Europa e rispettare l'invito di Angela Merkel a "fare i compiti", arrivato dopo l'annuncio del rinvio del pareggio di bilancio al 2017, il governo italiano ha gettato le basi per l'introduione di una clausola che prevederebbe l'aumento delle aliquote Iva più basse, un'operazione che potrebbe portare nelle casse dello Stato 2,6 miliardi nel 2016, 17,8 nel 2017 e 21,4 nel 2018.

La manovra correttiva sembra essere motivata dalla revisione al ribasso delle stime di crescita: è già stato annunciato il rinvio al pareggio di bilancio per il 2017, con un possibile arrivo di una nuova clausola di salvaguardia nella prossima legge di stabilità. Il deficit dei conti pubblici dovrebbe salire dal 2,25 al 2,9%, sfiorando quindi la soglia massima consentita. Per riequilibrare i conti pubblici potrebbe essere necessaria una manovra da 11 miliardi di euro.