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Stop ai Dpcm? Con Draghi pronto il decreto legge: cosa cambia

In oltre un anno di pandemia da coronavirus tutta Italia ha imparato a fare i conti, nella quotidianità, con le restrizioni e le misure stringenti via via emanate con i Dpcm. Questa parola, che sta per "Decreto del presidente del Consiglio dei ministri", è stata una delle più "googlate" negli ultimi 365 giorni e ormai tutti quanti sappiamo di cosa si tratta.

Entrati con forza nel parlare quotidiano degli italiani, i Dpcm anti-Covid tra il 2020 e il 2021 sono stati 20, di cui 19 voluti dall'ex premier Giuseppe Conte e uno emanato dell'attuale presidente del Consiglio Mario Draghi che, in vista delle prossime restrizioni, vorrebbe passare al decreto legge. Ma che differenza c'è tra i due?

Dpcm e decreto legge, cosa cambia

I Dpcm sono atti amministrativi emanati dal premier e possono coinvolgere uno o più ministeri, diventando di fatto decreti interministeriali. Dal punto di vista giuridico sono inferiori rispetto alla legge, solitamente vengono adottati per questioni tecniche. Tra queste, come abbiamo avuto modo di constatare nell'ultimo anno, rientrano le situazioni di emergenza e per la sua emanazione si si coinvolgono spesso degli esperti del settore interessato.

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Essendo atti rapidi, l'emanazione dei Dpcm non coinvolge il Parlamento divenendo dunque espressione esclusiva della volontà della maggioranza.

VIDEO - Cos'è un Dpcm

Diverso è il ruolo dei decreti legge, che assicurano dialogo e collaborazione con l’opposizione. In questo caso sia Camera sia Senato possono proporre modifiche. I dl, a differenza dei Dpcm, partono da un atto del governo, che però deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 50 giorni.

Mario Draghi, dopo aver adottato un Dpcm di proroga misure dal 6 marzo scorso, sarebbe intenzionato a passare al decreto legge che, nelle prossime ore, potrebbe essere approvato.

Dpcm e decreto legge, tutti i numeri del governo Conte

Se i decreti legge sono sempre stati "familiari", l'arrivo dei Dpcm ha sconvolto la vita degli italiani negli ultimi mesi. Dal primo emanato, nel febbraio 2020, se ne sono susseguiti numerosi, tutti firmati da Giuseppe Conte. La lista dei Dpcm dell'ex premier è ricca, ben 19, partiti il 23 febbraio 2020 con le misure relative ai comuni lombardi e veneti interessati dalle misure di contenimento del contagio, e conclusi il 14 gennaio (con scadenza il 5 marzo) con le restrizioni adottate dopo le festività natalizie.

In tempo di pandemia, i 19 Dpcm emanati da Conte sono vero e proprio record, dato che gli è valso l'accusa dall'opposizione di aver limitato le libertà garantite dalla Costituzione.

Durante il governo Conte, poi, sono stati diversi i decreti legge adottati. Dal Cura Italia, passando per il dl Rilancio e Ristori (poi in bis, ter e quater), l'ex premier ha attuato ulteriori 22 decreti relativi all’emergenza Covid. Tutti sono stati convertiti poi in legge dal Parlamento entro 60 giorni e sui più importanti è stato chiesto dal governo il voto di fiducia.