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Strategie su giugno: i consigli degli analisti

A differenza di quanto si sarebbe potuto pensare all’inizio dell’anno, la ripresa sui mercati dopo la tempesta durata i primi due mesi del 2016, è arrivata, e maggio si è concluso con risultati positivi, secondo quanto dichiarato nella sua analisi mensile da Alessandro Allegri, A.D. di Ambrosetti Asset Management SIM.

La situazione a maggio

Il quinto mese dell’anno si chiude con un saldo finale che per l’azionario arriva a +0.23% a livello globale (Europa e Usa si spartiscono un +1% con un Giappone che, invece, vince dall’alto del suo +2.93%). Andando a guardare i singoli dati, si nota come il contributo più ampio arrivi dalla Germania (+2.23%) mentre i periferici come Spagna e Italia si fermino rispettivamente a +0.09% e, per quanto riguarda lo Stivale, addirittura a un dato negativo di -3.09%, un trend che accomuna anche Londra visto che, in ambito extra euro, il Regno Unito registra -0.18%. Note (Stoccolma: NOTE.ST - notizie) dolenti anche per gli emergenti a -3.90% per l’indice generale complice anche una zavorra come il Brasile che segna un passivo del 10%.

Ma la situazione è ancora delicata

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Il report, però, fa notare come, a differenza di quanto ottimisticamente si dedurrebbe, i mercati, seppure in ripresa, non possono ancora permettersi il lusso di dichiararsi fuori pericolo. Infatti, l’analisi conferma, come essi si trovino ancora in una fase transitoria che necessita di una stabilizzazione prima di poter ripartire. Non solo, ma è indubbio che siano ancora “fortemente dipendenti dalle politiche monetarie” mentre permangono incertezze e rassicurazioni sul fronte della crescita di un ciclo economico che in America, come anche nell’area Euro, resta debole. Ecco allora spiegato il motivo per cui le banche centrali tendono a sopperire a questa lacuna e, così facendo, arrivano a ricoprire un ruolo forse troppo ampio rispetto a quello che dovrebbero. E a spiegare anche perchè, nonostante i provvedimenti presi, i livelli di disoccupazione continuino a restare elevati di e in Europa si debba registrare una frammentazione tra le diverse aree della ripresa, a sua volta anemica.

Tra Europa e Usa

Un’Europa che, ricordano da Ambrosetti, deve continuare a combattere anche contro il nemico dell’incertezza geopolitica rappresentata dal referendum sulla permanenza o meno dell’Inghilterra all’interno dell’Unione con i due fronti, quello del sì e del no sempre più appaiati, tanto che, recentemente, alcuni sondaggi hanno dato per vincenti i separatisti. Basterebbe questo per far capire l’atmosfera di incertezza che regna sull’esito della consultazione elettorale.

L’analisi di Ambrosetti Sim si rivolge poi agli investimenti obbligazionari dai rendimenti contenuti ma stabili grazie per lo più alla politica monetaria favorevole. Buone le performance sui governativi in area euro, meno quelli degli emergenti i quali si trovano a dover fronteggiare un possibile, futuro indebolimento della valuta, una eterna lotta con il dollaro e le incognite della politica valutaria statunitense.

I consigli di Ambrosetti Sim per giugno parlano di “un’esposizione azionaria contenuta con una riduzione del rischio a carattere tattico: meglio ridimensionare il peso degli emergenti mentre restano equilibrate le aree Usa ed Euro mentre è meglio confermare “maggior peso relativo degli investimenti sulle principali macro aree geografiche rispetto alla selezione di singoli settori” privilegiando consumi non ciclici oltre a telecomunication ed utilities. Guardando il fronte obbligazionario, “i flussi in alleggerimento su azionario vengono indirizzati verso temi Corporate-High Yield con duration complessiva contenuta”.

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