Supermercato: trovare prodotti in promozione è più difficile? La spiegazione
Le famiglie hanno sempre più difficoltà a fare la spesa in maniera abbondante al supermercato, e anche le principali catene della grande distribuzione si vedono ora costrette a prendere provvedimenti. A rilevarlo è Coldiretti, che ha notato che le attuali delicatissime contingenze economiche stanno tra l'altro avendo un ulteriore effetto sulla grande distribuzione: trovare prodotti in offerta, in diverse catene, è infatti divenuto più difficile che in passato.
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Il tutto deriva dai problemi crescenti che sta attraversando la domanda, con effetti che ora si ripercuotono sull'offerta. In altre parole i cittadini in questi mesi si recano al supermercato per fare spese sempre più mirate, evitando quegli sfizi che solo negli ultimi mesi avevano ripreso a concedersi dopo la crisi legata all'emergenza Covid. E questa tendenza sta ora incidendo sull'intero mercato, accompagnata inevitabilmente dall'aumento del costo delle materie prime.
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Coldiretti spiega infatti che gli italiani che vanno a fare la spesa acquistano in media meno prodotti alimentari che in passato. E non è tutto, perché a questo bisogna aggiungere il fatto che sono sempre di più coloro che preferiscono recarsi ai discount piuttosto che al supermercato e alla grande distribuzione, per l'esigenza di risparmiare. E questo costringe le catene a ridurre i prodotti in offerta, per non abbattere ulteriormente i propri volumi di vendita. Che, già ora, sono in netta difficoltà.
Tali dati sono resi ancora più evidenti dalle analisi di Istat. Il primo semestre del 2022 (nonostante la guerra tra Russia e Ucraina sia scoppiata a fine febbraio) aveva fatto ancora registrare un'importante ripresa degli acquisti, anche e soprattutto nei campi dell'abbigliamento, dei viaggi e dei trasporti. Nel frattempo, però, aumenti dei costi, inflazione e rincari delle bollette stanno costringendo sempre più persone a tagliare sulla spesa. Soprattutto quella alimentare, visto che tra gli acquisti che più stanno calando al supermercato ci sono quelli di beni non durevoli.
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I report di Istat e Ref Ricerche evidenziano per esempio un -10% nei volumi di acquisto del burro dai banchi delle principali catene di supermercato. Il dato per l'olio di semi, invece, presenta un drammatico -20%. Ma se la riduzione delle offerte rappresenta un deterrente per i consumatori (spesso incentivati all'acquisto proprio dalla possibilità di fare scorte di prodotti di qualità in saldo), la pressione sulle catene è almeno altrettanta. Perché quegli stessi sconti rischiano di non garantire più sufficiente guadagno, se messi in relazione all'attuale costo di quella stessa merce all'ingrosso. Altrettanto chiaro, però, è che il crollo delle vendite rischia di peggiorare ulteriormente il quadro.