Svezia, elezioni pongono partito anti-immigrazione al centro della scena
STOCCOLMA (Reuters) - Il blocco di destra sembra in pole position per la formazione di un governo in Svezia per la prima volta in quasi un decennio, favorito dall'ondata di rabbia degli elettori causata dalla violenza delle gang, che potrebbe dare per la prima volta a un partito populista anti-immigrazione la possibilità di salire al potere.
Il risultato delle elezioni nazionali di ieri è ancora troppo difficile da definire, con circa il 5% dei distretti elettorali ancora da scrutinare, ma secondo i primi risultati i partiti di destra hanno ottenuto 175 dei 349 seggi del Riksdag, uno in più rispetto al blocco di sinistra.
I voti per corrispondenza dall'estero devono ancora essere conteggiati e, sebbene storicamente tendano a favorire la destra, ciò significa che i risultati preliminari completi non saranno disponibili prima di mercoledì. Tutti i voti verranno poi contati nuovamente per fornire un risultato finale.
Se i risultati saranno confermati, la Svezia, che da tempo si vanta di essere un bastione della tolleranza, diventerà meno aperta agli immigrati, anche se l'invasione russa dell'Ucraina sta costringendo la gente a fuggire e il cambiamento climatico sta spingendo molti a lasciare l'Africa.
Secondo gli osservatori politici, il leader dei moderati Ulf Kristersson diventerà probabilmente primo ministro in un governo di minoranza sostenuto dal gruppo anti-immigrazione dei Democratici di Svezia, che si appresta a diventare il più grande partito di destra e avrà un ruolo importante nel programma della nuova amministrazione.
"I Democratici di Svezia hanno avuto delle elezioni fantastiche", ha detto il leader del partito Jimmie Akesson su Twitter.
"Speriamo che il divario tra i blocchi rimanga fino allo spoglio di mercoledì. Se così fosse, siamo pronti a partecipare in modo costruttivo a un cambio di potere e a un nuovo inizio per la Svezia".
Difficilmente cambieranno il progetto della Svezia di aderire alla Nato, che gode di un ampio sostegno in seguito all'invasione della Russia in Ucraina, e i piani del Paese di aumentare la spesa per la difesa.
Il primo ministro socialdemocratico Magdalena Andersson, che non ha ancora riconosciuto il risultato elettorale, si è impegnata a marzo ad aumentare il bilancio militare al 2% del Pil in seguito a quella che Mosca continua a definire la sua "operazione speciale" in Ucraina.
I risultati preliminari hanno mostrato che i Democratici di Svezia hanno ottenuto il 20,6% dei voti, rispetto al 17,5% delle ultime elezioni.
Il partito, che ha tra i suoi fondatori dei sostenitori della supremazia della razza bianca, dovrebbe rimanere formalmente all'opposizione, dato che molti elettori e politici di tutto lo spettro politico non si sentono a proprio agio nel vederlo al governo. Tuttavia, il loro impatto si farà comunque sentire.
"Sono i Democratici di Svezia ad aver guidato il blocco di destra, sia in termini di definizione dei contenuti politici che di attrazione degli elettori verso la coalizione", ha scritto il quotidiano liberale indipendente Goteborgsposten.
"Per la Svezia si prospetta una nuova era politica".
(Tradotto da Alice Schillaci, editing Gianluca Semeraro)