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Svolta assicurazioni: per spendere meno può bastare un selfie

Nel 2017 erano disponibili a livello globale più di 318mila “app per la salute” e 340 wearable device dedicati alla salute (Getty)
Nel 2017 erano disponibili a livello globale più di 318mila “app per la salute” e 340 wearable device dedicati alla salute (Getty)

I big delle assicurazioni stanno mettendo in atto una nuova strategia: abbinare sempre più polizze Vita o Salute a apparecchi “indossabili” per il fitness, quindi in grado di monitorare lo stile di vita del singolo cliente.

Basta un selfie

Gli orologi o braccialetti intelligenti sono in grado di monitorare informazioni utili per la salute come battiti cariaci, le calorie bruciate nel corso della giornata o la qualità del sonno. Negli States c’è perfino chi come la startup Lapetus, attiva nel campo delle assicurazioni, offre agli utenti polizze sulla base di un loro selfie. Il sistema di riconoscimento facciale sfrutta tecniche di intelligenza artificiale per “interpretare” il loro stato di salute per per assegnare un “punteggio di rischio”, sulla base del quale viene calcolato il premio della polizza.

I dispositivi indossabili

Secondo lo studio “The Growing Value of Digital Health”, pubblicato da Iqvia Institute, nel 2017 erano disponibili a livello globale più di 318mila “app per la salute” e 340 wearable device dedicati alla salute. Ogni giorno vengono rese disponibili sui vari digital store 200 nuove app a tema.

La nuova moda: l’insurtech

All’estero il comparto dell’insurtech è già ben avviato. Negli Stati Uniti il settore è finanziato con 1,9 miliardi di investimenti e si calcola, sempre secondo lo studio Iqvia, che il comparto possa generare un risparmio di 46 miliardi di dollari per l’intero sistema sanitario americano, grazie appunto al monitoraggio costante delle patologie.

In Italia

L’Ivass, l’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni, ha dedicato uno studio alle polizze delle “Digital Health insurance”, ovvero sull’offerta dei prodotti assicurativi salute legati all’utilizzo di tecnologie digitali. Secondo il presidente Ivass, Salvatore Rossi, c’è una “crescente diffusione di polizze che attraverso device digitali ricavano informazioni più precise sullo stato di salute dei clienti”. In futuro il settore è destinato ad ampliarsi, considerando che il 13,4 per cento della spesa sostenuta privatamente per la sanità è intermediata dall’assicurazione.

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