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Syndial cambia nome in Eni Rewind. La svolta ambientale di Eni

La società per i servizi ambientali di Eni, Syndial, nata nel 2003, cambia nome in Eni Rewind. Il nuovo nome significa Remediation & waste into development, che tradotto significa risanamento e sviluppo dei rifiuti.

L’Eni lo definisce un “riavvolgere il tempo per creare nuove opportunità di sviluppo, secondo le regole dell’economia circolare”.

Consideriamola anche una presa di coscienza da parte di Eni, la quale è una azienda petrolifera, e la sua volontà di rimediare ai danni del passato. Ma anche la consapevolezza che il tempo del petrolio sta volgendo al termine e nuovi tipi di carburanti più ecologici soppianteranno i carburanti fossili.

Eni Rewind si occupa delle bonifiche sostenibili, del recupero di acque reflue e rifiuti, insomma una vera e propria riconversione del core business che va nella direzione della sostenibilità ambientale, il vero carburante che oggi serve al mondo se non vuole suicidarsi per davvero.

Le origini di Syndial

Syndial nasce dalle ceneri di Enichem, che nel 2003 cedette le attività produttive alla Polimeri Europa che fu ridenominata appunto in Syndial. L’obiettivo di allora era gestire le demolizioni degli stabilimenti e occuparsi della bonifica dei siti, in gran parte ereditati negli anni ‘80 e ‘90 durante i piani di salvataggio industriali (di Stato) di altre società fallite: allora va ricordato, Eni era completamente statale.

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Eni Rewind, quindi, oggi si occupa di bonificare in particolare gli impianti e gli stabilimenti Eni in Italia, non solo gli impianti di raffinazione e di upstream, ma anche nel settore della chimica, della logistica e la bonifica delle stazioni di servizio. Inoltre gestisce lo smaltimento e il recupero dei rifiuti industriali. Dal 2018 Eni Rewind, ex Syndial, ha esteso il suo raggio di azione oltre l’Italia per esportare le competenze acquisite e per operare la sua conversione industriale anche all’estero.

Video presentazione nuova Eni Rewind

Nel video la presentazione della nuova Eni Rewind, con i suoi 4.00 ettari di suolo industriale gestito e i circa 200 cantieri aperti in tutta Italia.

Il video di Eni Rewind mostra l’attività che la società svolge a tutela dell’ambiente in Italia e nei suoi impianti all’estero.

Prezzo delle azioni Eni (ENI)

Il venerdì del prezzo delle azioni Eni (ENI) si è chiuso con un rialzo significativo del +0,99%, a 13,70 euro per azione Eni (+0,13 euro).

Un segnale di minima ripresa dopo l’ultimo scivolone iniziato il 14 ottobre a quota 14,14 euro.

Ad aprile di quest’anno le azioni Eni hanno raggiunto il picco a 15,94 euro, ma le tensioni internazionali sul petrolio hanno fatto precipitare il titolo che il 16 agosto ha toccato il minimo dell’anno a 13,04 euro ad azione.

Per quanto riguarda l’analisi tecnica del titolo Eni, esso viene considerato in una temporanea fase di stabilità, con i prezzi che potrebbero scendere a 13,54 euro o salire fino a 13,9 euro ad azione.

Negli ultimi anni gli utili dell’Eni sono cresciuti dopo l’anno negativo del 2015. La multinazionale è sempre più impegnata nella ricerca di nuovi biocarburanti e nuove tecnologie per sviluppare energia, che un giorno non molto lontano soppianteranno i carburanti fossili.

This article was originally posted on FX Empire

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