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Tagli Opec+ in vista di inverno alimentano timori inflazione globale

Una miniatura di barili di greggio davanti a un grafico

SINGAPORE (Reuters) - I timori per la scarsità delle forniture di petrolio e l'impennata dell'inflazione si sono intensificati dopo che il gruppo Opec+ ha annunciato il più grande taglio delle forniture dal 2020 in vista dell'embargo dell'Unione europea sull'energia russa.

La mossa ha ampliato la frattura diplomatica tra i membri del gruppo e le nazioni occidentali, che temono che l'aumento dei prezzi dell'energia possa danneggiare la fragile economia globale e ostacolare gli sforzi per privare Mosca delle entrate petrolifere a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.

I futures sul greggio sono balzati questa settimana, tornando ai massimi di tre settimane, dopo che l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i loro alleati, tra cui la Russia, hanno concordato di ridurre la produzione di 2 milioni di barili al giorno proprio in vista del picco della stagione invernale.

Secondo gli operatori del settore, ciò potrebbe far salire i prezzi spot, in particolare per il petrolio mediorientale, che soddisfa circa due terzi della domanda asiatica, aggiungendosi alle preoccupazioni per l'inflazione, mentre i governi dal Giappone all'India combattono contro l'aumento del costo della vita e l'Europa dovrebbe bruciare più petrolio per sostituire il gas russo quest'inverno.

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"Siamo preoccupati per una ripresa dei prezzi internazionali del petrolio, che dal secondo trimestre hanno dato qualche segnale di maggior calma", ha detto a Reuters un portavoce della più grande raffineria sudcoreana, SK Energy.

Un'altra fonte del settore della raffinazione sudcoreana ha detto che il taglio dell'offerta potrebbe riportare i prezzi ai livelli del secondo trimestre.

La Corea del Sud, quarta economia asiatica e potenza manifatturiera, ha visto i costi salire alle stelle a causa dell'impennata dei prezzi delle materie prime.

Il Brent ha toccato i 139,13 dollari al barile a marzo, il massimo dal 2008, dopo che la guerra in Ucraina ha scatenato i timori di una perdita di forniture di petrolio russo.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)