Telecom, Cattaneo non ha ricevuto proposta per uscita, situazione in evoluzione
MILANO (Reuters) - L'AD di Telecom, Flavio Cattaneo, non ha ricevuto alcuna proposta dal socio di riferimento della società di tlc, Vivendi, per una sua uscita.
Lo riferisce a Reuters una fonte vicina al manager. Anche da parte dei francesi si segnala che non ci sono novità.
Il 27 luglio prossimo è in programma il Cda di Telecom sui conti. Contestualmente si riunirà il comitato nomine e quello potrà essere il momento per una soluzione alla mancata sintonia fra ceo e azionista. In un clima che resta di forte tensione, qualcuno ipotizza che ci possa essere un'accelerazione dello scontro e, quindi, si potrebbe arrivare a un addio del manager italiano da Telecom nei prossimi giorni.
Nel pomeriggio, il titolo Telecom ha iniziato a scendere in Borsa (per poi chiudere in calo del 2,72%) su indiscrezioni di stampa secondo cui non c'è più spazio per risolvere le differenze fra Cattaneo e i francesi e che si sta trattando su una buonuscita da 50 milioni di euro.
"Cattaneo non ha ricevuto alcuna proposta e quindi un suo distacco dal gruppo Telecom non è al momento imminente", dice la fonte. Secondo l'altra, "non c'è alcuna novità. La situazione è uguale a ieri".
Nei giorni scorsi, diverse fonti hanno parlato dell'esistenza di tensioni fra il manager e Vivendi, emerse a seguito dell'accalorato scambio fra il capo azienda Telecom e il ministro dell'Industria Carlo Calenda e altri funzionari governativi sull'implementazione della banda larga ultraveloce in Italia.
Ieri è emerso che Vivendi starebbe lavorando alla nomina del manager Amos Genish a una posizione chiave nel gruppo telefonico, in modo da poter esercitare una maggiore influenza ai vertici dell'azienda.
Cattaneo, 54 anni, è diventato Ceo di Tim poco più di un anno fa, raccogliendo apprezzamento da Vivendi e da altri investitori per il taglio dei costi del gruppo, da anni alle prese con un forte debito. Ma i suoi recenti scontri con Roma hanno irritato Vivendi che, già sotto osservazione per la sua crescente influenza in Italia dopo l'acquisto delle quote in Tim e del 29,9% dei diritti di voto in Mediaset, non vuole aggiungere altra benzina al fuoco.
(Paola Arosio, Giancarlo Navach)