Telecom Italia resta buy anche dopo smentita news TIM Brasil-Oi

La seduta odierna prosegue in rialzo per Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) che, dopo aver archiviato la giornata di ieri con un affondo circa tre punti percentuali, quest'oggi risale in parte la china. Il titolo nel corso della seduta è arrivato a segnare un massimo intraday a 0,8345 euro, con un progresso di un punto e mezzo percentuale, salvo poi ritracciare e presentarsi negli ultimi minuti a 0,831 euro, con un vantaggio dell'1,09%. Poco vivaci i volumi di scambio visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 51 milioni di azioni, contro la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 105 milioni di pezzi.

Prive di fondamento notizie su fusione tra TIM Brasil-Oi (Sao Paolo: R2:OIBR3S.SA - notizie)

Telecom Italia è finito sotto i riflettori sulla scia delle notizie, peraltro smentite, relative ad una possibile fusione tra TIM Brasil e Oi. Un portavoce dell'ex monopolista italiano ha fatto sapere che non vi è alcuna intenzione in tal senso, definendo prive di fondamento le notizie diffuse nelle ultime ore.

Il progetto di Sawiris

Ieri nell'ambito di un'intervista il magnate egiziano Naguib Sawiris aveva palesato l'intenzione di risanare l'operatore telefonico Oi, attualmente in amministrazione controllata, per poi fonderlo con Tim Brasil.
Per il salvataggio di Oi Sawiris si è detto pronto a sottoscrivere un aumento di capitale relativamente contenuto, pari a 250 milioni di dollari, proponendone uno più sostanzioso al mercato nell'ordine di 1,25 miliardi di dollari.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) progetto di Sawiris il salvataggio di Oi si completerebbe con una fusione con TIM Brasil, controllata di Telecom Italia.

La view e i giudizi e delle banche d'affari sul titolo

Per gli analisti di Equita SIM si tratta di una operazione priva di concreti sviluppi per il colosso telefonico italiano, aggiungendo che potrebbe diventarlo solo alla fine di un processo che ad esempio preveda la conversione in capitale dei debiti di OI oltre alla rinegoziazione con l’establishment politico e regolatorio delle liabilities accumulate da OI per mancata osservazione di obblighi da incumbent oltre alla estensione della concessione.
La SIM milanese ricorda che le operazioni brasiliane valgono circa il 13% della sua valutazione di Telecom Italia. Quest'ultimo è coperto dagli analisti con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 1,25 euro.

A puntare sul titolo è anche Icbpi che invita all'acquisto con un target price a 1,07 euro, ricordando che il management di Telecom Italia ha più volte sottolineato che la situazione di Oi, con un debito finanziario superiore ai 10 miliardi di euro, è un grave ostacolo per l'ipotesi di consolidamento del mercato brasiliano nel medio termine.

A soffermarsi sull'argomento delle ultime ore è anche Banca IMI secondo cui lo scenario di una fusione tra Oi e TIM Brasil non è una novità. Anche se Telecom Italia ha negato un'ipotesi di questo tipo, gli analisti evidenziano che TIM Brasil potrebbe essere coinvolta negli scenari di consolidamento in Brasile.

In ogni caso un potenziale deal con Oi sarebbe da condizionare al successo della ristrutturazione finanziaria di quest'ultima e al completamento del turnaround in corso di TIM Brasil.
In attesa di novità gli analisti di Banca IMI continuano a consigliare di aggiungere Telecom Italia in portafoglio, con un fair value a 0,97 euro.

Indicazioni positive arrivano anche da Mediobanca Securities secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare il mercato con un prezzo obiettivo a 1,23 euro. Gli analisti ritengono che sia da monitorare con attenzione qualsiasi sviluppo sul fronte del mercato mobile brasiliano, visto che potrebbe rappresentare una parte interessante dell'equity story di Telecom Italia.

Proprio su quest'ultimo oggi gli analisti di Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) hanno ribadito la raccomandazione "buy", migliorando frazionalmente il target price da 0,99 a 1 euro.
La banca americana ritiene che le azioni del gruppo telefonico abbiano già scontato in toto i rischi legati all'ingresso di un nuovo operatore sul mercato.

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