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Telecom Italia: resta buy anche in caso di deal Enel-Metroweb

Quest'ultima giornata della settimana viene vissuta in sostanziale equilibrio da Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) che spunta un piccolo segno più, salendo per la terza seduta consecutiva. Il titolo dopo aver tentato di mantenersi al di sopra della parità è sceso in territorio negativo e ora mostra un lieve calo dello 0,23% a 0,8645 euro, con oltre 39 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 99 milioni di pezzi.

Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) preferita a Telecom per la cessione di Metroweb

Stando alle ultime indiscrezioni di stampa, Cassa Depositi e Prestiti avrebbe una inclinazione assieme ad F2i a concludere la cessione di Metroweb ad Enel, anche se il CEO di quest'ultima, Starace, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.

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In un’audizione in Senato il presidente di telecom Italia, Recchi, ed il CEO Cattaneo, relativamente alla probabile combinazione di Enel e Metroweb, hanno invocato regole uguali per tutti, nel senso di evitare che gli investimenti in fibra di Enel siano finanziati dall’utenza elettrica.

L'ex monopolista italiano ha ribadito l’obiettivo di elevare la copertura della rete FTTC dall’attuale 45% all’84% entro fine 2018, con possibili performance fino a 200 megabyte al secondo.
Il mancato investimento in Metroweb si tradurrà in maggiori investimenti in infrastruttura e Telecom Italia perseguirà anche la copertura di circa 30 città in FTTB entro il 2018.

Inoltre è stato fatto riferimento alla volontà di procedere il prima possibile agli investimenti nel 5G, tecnologia che dovrebbe garantire performance di 100mbs, ma che potrebbe non essere disponibile prima del 2020.

L'analisi e i giudizi delle banche d'affari

Gli analisti di Equita SIM, riprendendo quanto già segnalato nei giorni scorsi, affermano che il piano Enel/Metroweb, mira circa a 250 milioni di euro di EBITDA nel medio periodo.
Questa sarebbe più o meno la porzione di EBITDA a rischio per Telecom Italia, ma l’effettiva portata della minaccia è tutta da verificare sia nei tempi, per la materiale complessità di realizzazione della infrastruttura, che nella dimensione, per l’effettivo potenziale successo commerciale dei clienti Vodafone e Wind nelle aree coperte dall’iniziativa.

Per gli esperti della SIM milanese la probabile joint-venture Enel/Metroweb è la principale notizia negativa emersa per Telecom Italia da inizio anno.
Il titolo nel frattempo ha perso il 26%, rispetto ad un calo del 20% del settore di riferimento, o più di 6 miliardi di euro in un contesto di tassi molto favorevole che resta, secondo gli analisti, la variabile chiave nella valutazione del gruppo.
Non cambia così la strategia suggerita per Telecom Italia che a detta di Equita SIM resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 1,28 euro.

A caldeggiare lo shopping è anche Kepler Cheuvreux che fissa un target price a 1,1 euro. In vista di una probabile vittoria di Enel nella partita su Metroweb, il broker afferma che la cosa non sarebbe drammatica, visto che Metroweb avrebbe rappresentato il 5% dell'enterprise value della società e che il prezzo del titolo Telecom Italia ha già riflesso questo rischio.

Secondo gli analisti la mancanza di sostegno politico peserà sull'ex monopolista italiano ed è possibile che ora lo Stato italiano consideri Telecom Italia una società straniera, sostenendo di conseguenza la creazione di un operatore infrastrutturale tedesco.

Il titolo intanto è finito nuovamente sotto i riflettori di Mediobanca Securities, i cui analisti ribadiscono la raccomandazione "outperform", pur rivedendo al ribasso il fair value da 1,37 a 1,27 euro.

La revisione della valutazione è stata decisa per tenere conto dell'impatto potenzialmente negativo legato alla definizione di una nuova rete infrastrutturale focalizzata principalmente sulla fibra.
Secondo Mediobanca l'attesa unione di Metroweb con Enel potrebbe mettere sotto pressione i ricavi wholesale di Telecom Italia.

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