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Telecom, offerta Kkr porta a resa dei conti in Cda per futuro AD

Il logo Tim presso la sede centrale a Roma

di Elvira Pollina

MILANO (Reuters) - Telecom Italia deve fare i conti con un nuovo scontro nel Cda, dopo che Luigi Gubitosi ha detto di essere pronto a lasciare il proprio incarico di amministratore delegato, qualora fosse necessario per aiutare ad accelerare la decisione in merito alla proposta di Kkr.

Il Cda di Telecom (Tim), che si incontrerà oggi alle 15,00, dovrà discutere anche l'impatto di un accordo sui diritti tv per la Serie A che non è riuscito a sostenere i ricavi, ed ha portato a due profit warnings da luglio.

Nella giornata di ieri il collegio sindacale di Tim hanno rivisto l'accordo da oltre 1 miliardo di euro siglato con Dazn da Gubitosi per trasmettere le partite di calcio della Serie A, e due fonti vicine alla faccenda hanno detto che sono state sollevate nuove perplessità.

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Secondo una delle fonti non è possibile escludere un nuovo downgrade dell'outlook finanziario di Telecom. Il gruppo al momento è zavorrato da debiti pari a quattro volte gli utili core.

Il rating sul debito di Tim, già classificato come "junk", è stato tagliato nuovamente da S&P la scorsa settimana.

La società di private equity Kkr ha inviato la propria offerta immediatamente dopo il downgrade, secondo quanto riferiscono altre due persone a conoscenza della materia, aggiungendo che Telecom rischia di violare alcuni covenant con le banche.

Gubitosi, sotto attacco da parte del principale azionista Vivendi, si è offerto di lasciare il suo ruolo esecutivo, mantenendo il proprio posto come consigliere.

Questo significa che le sue responsabilità di amministratore delegato dovrebbero essere riassegnate a un altro consigliere, o che un membro del Cda si dovrà fare da parte per liberare un posto per il nuovo Ceo.

In una lettera indirizzata al Consiglio, una copia della quale è stata vista da Reuters, Gubitosi ha criticato i consiglieri dicendo che stanno prendendo tempo sull'offerta di Kkr solo per accontentare alcuni azionisti del gruppo.

ASSET STRATEGICI

Lo scontro tra Gubitosi e Vivendi è solo l'ultimo in ordine di tempo nel Cda di Tim, che ha cambiato tre AD dal 2015, quando il gruppo francese ha cominciato a costruire la propria quota, che attualmente corrisponde al 24%.

Nella lettera Gubitosi respinge le speculazioni che lo descrivono come vicino a Kkr, invitando il consiglio a garantire al fondo newyorkese accesso ai dati dell'azienda e a nominare dei consulenti.

Il Cda ha esaminato per la prima volta la proposta non vincolante di Kkr da 10,8 miliardi di euro per il delisting domenica scorsa.

Kkr, che valuta Tim 33 miliardi di euro incluso il debito netto, ha chiesto quattro settimane di due diligence.

Gubitosi ha portato Kkr all'interno di Tim per la prima volta lo scorso anno, con un accordo da 1,8 miliardi di euro per una quota del 37,5% nella società di "ultimo miglio" di Tim, FiberCop.

L'offerta di acquisizione per l'intera Tim giunge mentre l'Italia si prepara a spendere 6,7 miliardi di euro in fondi europei per accelerare la posa di una rete in banda larga su tutto il territorio nazionale.

La rete fissa di Tim, che il governo vorrebbe vedere trasformata in fibra, è la principale infrastruttura di telecomunicazione in Italia, e Roma ha detto che la sua posizione sulla proposta di Kkr dipenderà dai piani di quest'ultima per la rete.

Il governo ha la possibilità di impedire scalate ad aziende strategiche come Tim, ma l'esecutivo del presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto come una buona notizia per il paese l'interesse di Kkr.

Alcune fonti riferiscono che Kkr, che ha consultato il governo prima di presentare la propria proposta, ha in programma di separare la rete e dare a Cassa depositi e prestiti, attualmente il secondo maggiore azionista in Tim, un ruolo chiave nella gestione dell'asset.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)