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Tenaris in calo. Maggior rialzo dal 2011 per trivelle attiva Usa

La seduta odierna si avvia verso la conclusione in ribasso per Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che, dopo aver guadagnato circa tre quarti di punto venerdì scorso, oggi perde l'1,41% a 16,79 euro, con oltre 2,8 milioni di azioni scambiate fino ad ora, poco sotto la media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 3 milioni di pezzi.
Gli analisti di Equita SIM richiamano l'attenzione sul fatto che il numero di trivelle attive negli Stati Uniti ha registrato nell’ultima settimana l’incremento più significativo dall’inizio del boom dello shale oil e gas.
In particolare i rig count sono aumentati di 35 unità a 694, guidati in gran parte dall’incremento nel bacino Permiano (Texas).
La media annua risulta pari ora a 673 unità, ossia in rialzo del 32% rispetto a quella del 2016 che si ferma a 509 unità. Le attese per il 2017 vedono una media di trivelle attive intorno alle 730 unità, in rialzo del 43% rispetto a quella del 2016.
Equita SIM afferma che l'accelerazione delle trivelle attive negli Stati Uniti è una notizia positiva per Tenaris, visto che il Nord America rappresenta il 31% del fatturato complessivo e il principale driver di crescita per i prossimi 2/3 anni.
Sul 2017 gli analisti stimano una crescita dei volumi del 28% per Tenaris, di cui per il 70% guidato dagli Stati Uniti.
Non cambia intanto la strategia di Equita SIM che consiglia di mantenere il titolo in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 12 euro.

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