Terna non risente del calo dei consumi. Gli analisti sono cauti
La buona intonazione mostrata da Piazza Affari ha favorito anche Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) che, dopo aver guadagnato circa mezzo punto percentuale ieri, ha performato ancora meglio oggi. Il titolo si è fermato a 4,702 euro, con un progresso dell'1,77% e circa 5 milioni di azioni transitate sul mercato, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 6,8 milioni di pezzi.
Consumi elettrici in calo a luglio in Italia
Terna non sembra aver risentito in alcun modo del fatto che i consumi elettrici a luglio in Italia sono scesi del 9,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per via di temperature più basse. Un dato confermato dai consumi di picco registrati il 12 luglio scorso e che evidenziano una contrazione del 10,2% rispetto al picco del 2015.
La produzione idroelettrica è in crescita dell'1,9%, quella eolica del 23% e la termoelettrica in calo del 15%.
Una debole indicazione per i power generators
Per gli analisti si tratta di una indicazione debole per il settore, in particolare per i power generators quali A2A (Other OTC: AEMMF - notizie) , Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) ed Iren (Londra: 0MUN.L - notizie) , che dovrebbero però aver compensato la minore produzione grazie alle vendite forward effettuate a prezzi elevati.
Il trend della domanda e? comunque importante per sostenere i prezzi alla produzione. Per i power generators e per a2a in particolare e? importante l’approvazione del capacity market nel 2H16 e la conseguente chiusura di capacita? per sostenere i margini.
La view delle banche d'affari su Terna
Gli analisti di Banca Akros ritengono che la notizia relativa alla domanda di energia elettrica a luglio è neutrale per Terna, visto l'effetto mitigatorio introdotto dall'AEEG. L'Autorità ha infatti introdotto un meccanismo attraverso cui l'impatto del consumo ridotto di energia elettrica è molto più basso sui ricavi tariffari di Terna, attraverso un limite prestabilito di +/-0,5%.
Non cambia la strategia di Banca Akros sul titolo, con una raccomandazione che resta ferma a "neutral" e un prezzo obiettivo a 4,9 euro. Per gli analisti, in base alle loro stime Terna scambia a premio di circa il 40% rispetto all'equity RAB attesa a fine anno.
Non si sbilanciano neanche i colleghi di Banca IMI che suggeriscono di mantenere il titolo in portafoglio, con un fair value ritoccato leggermente verso l'alto da 4,4 a 4,5 euro. Quest'ultima mossa riflette una revisione delle stime per tenere conto dei più bassi costi operativi attesi su base annuale, nonchè di un tax rate più basso nel periodo 2017-2019.
Alla luce di ciò Banca IMI ha migliorato del 2% le stime di Ebitda e del 4% quelle riferite all'utile per azione di quest'anno, mentre le previsioni relative al triennio 2017-2019 sono state alzate del 4% con riferimento all'utile per azione.
Gli analisti di Banca IMI restano in ogni caso neutrali su Terna vista l'assenza di upside rispetto alla loro valutazione, pur evidenziando l'interessante payout e il rendimento del dividendo del titolo.
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