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Terna sale. I broker apprezzano il nuovo piano, ma restano cauti

Non si arresta l'ascesa in Borsa di terna che oggi guadagna terreno per la quarta seduta consecutiva, mostrando una maggiore forza relativa dell'indice di riferimento. Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di un punto percentuale, quest'oggi riesce a fare ancora meglio, salendo dell'1,18% a 4,464 euro, con oltre 8 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, al di sopra della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 7,8 milioni di pezzi.

I risultati preliminari del 2016

Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) continua a salire dopo che ieri la società ha presentato i risultati preliminari del 2016 che hanno evidenziato ricavi in lieve crescita da 2,0872 a 2,1 miliardi di euro, a fronte di un margine operativo lordo pari a 1,54 miliardi, in linea con il dato del 2015 e poco oltre la guidance fissata a 1,53 miliardi.
L'indebitamento finanziario netto di Terna si attesta a circa 8 miliardi di euro, senza variazioni di rilievo rispetto alle indicazioni della fine del 2015.

I principali target del piano strategico 2017-2021

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Sempre ieri Terna ha alzato il velo sul piano strategico 2017-2021 che prevede invece per circa 4 miliardi di euro per sviluppo e ammodernamento della rete elettrica.
I ricavi sono visti in aumento a circa 2,3 miliardi di euro e l'Ebitda a circa 1,7 miliardi di euro a fine piano, con una crescita media annua del 2%.

Quanto alla politica dei dividendi, sono state confermate ed estese le ipotesi del piano precedente, con una crescita annua della cedola nell'ordine del 3%, con un payout complessivo che nell'arco del piano si manterrà al di sotto del 70%.
Per l'anno in corso gli investimenti saranno pari a circa 900 milioni di euro, mentre i ricavi sono attesi a circa 2,25 miliardi e l'Ebitda a circa 1,58 miliardi, a fronte di un utile per azione pari a circa 0,34 euro.

Le reazioni delle banche d'affari e le indicazioni sul titolo

Quest'oggi gli analisti di Equita SIM hanno deciso di alzare le stime sulle spese per investimenti riferite al periodo 2017-2021, migliorando le previsioni sull'Ebitda dell'1% e sull'utile per azione nell'ordine del 6%.
La SIM milanese ritiene che il nuovo piano di Terna sia positivo perchè in esso aumentano le spese per investimenti regolati in Italia. Per quanto gli analisti credano che il titolo non sia caro, mantengono una view neutrale con una raccomandazione "hold" e un prezzo obiettivo alzato del 3% a 4,9 euro, convinti che l'azioni in questa fase di rialzo dei tassi sia considerata una proxy di un bond inflation linked.

Cauti anche i colleghi di Icbpi che su Terna mantengono invariato il rating "neutral", con un target price a 4,9 euro, dopo un 2016 sostanzialmente in linea con le attese.
Per gli analisti sono positive le indicazioni di crescita che emergono dal piano strategico in tutti gli ambiti di operatività del gruppo.

Non diversa l'indicazione che arriva da Kepler Cheuvreux che ha deciso di rivedere al rialzo le stime sull'utile per azione di quest'anno da 0,31 a 0,34 euro, in linea con le indicazioni della società, mentre con riferimento al periodo 2016-2021 le previsioni salgono del 9%. Non cambia la strategia suggerita dal broker che consiglia di mantenere il titolo in portafoglio, con un fair value a 4,8 euro.

Lo stesso rating viene ribadito da Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) , con un prezzo obiettivo a 4,5 euro, ritenendo il titolo correttamente valutato. Per la banca tedesca il piano del gruppo è solido e offre una buona visibilità su dividendo.

Neutrale la strategia di UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che ha un target price a 4,3 euro, più basso dei prezzi correnti di Borsa. La banca elvetica apprezzato l'aggiornamento strategico di Terna per il quale il rapporto rischio-rendimento è al momento bilanciato.

Anche Mediobanca Securities ha una raccomandazione "neutral" sul titolo, con un fair value rivisto verso l'alto da 4,6 a 4,8 euro. Secondo gli analisti l'aspetto cruciale del piano industriale è l'estensione del tasso composto medio annuo di crescita del dividendo nell'ordine del 3% dal 2019 al 2021.

Infine, Banca IMI definisce leggermente superiori alle attese i nuovi obiettivi del piano al 2021 con riferimento all'utile netto e ai dividendi, alzando di conseguenza le stime sull'utile riferito al periodo 2017-2021, in linea con la guidance.

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