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Terremoto in Emilia: costi e polemiche

In Emilia Romagna si scava e si contano i danni. Il terremoto continua a provocare morti, distruzione di case, capannoni e beni architettonici, e una perdita ingente nel settore economico di una delle regioni più produttive d'Italia. Soltanto la Coldiretti ha stimato una perdita - al momento - di mezzo miliardo di euro nel settore agroalimentare, oltre ai numerosi posti di lavoro a rischio - si parla di 5 mila, senza i danni delle scosse di ieri - a causa del crollo dei capannoni industriali. Per questo motivo, il Consiglio dei Ministri ha esteso stamattina lo stato d'emergenza alle province di Rovigo e Reggio Emilia, deliberando un aumento di 2 centesimi della accise sulla benzina, oltre all'utilizzo dei fondi ricavati dalla spending review per la ricostruzione e il rinvio a settembre dei versamenti fiscali e dei contributi. Contemporaneamente, il governo sta pensando di tenere fuori dai vincoli fissati dal trattato di Maastricht una parte delle spese necessarie a ricostruire case e imprese, gravemente danneggiate dal sisma. E' l'intenzione appresa dalle parole del ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che ha dichiarato che l'Europa potrebbe "capire che si tratta di una situazione eccezionale", che richiede appunto un impegno "finanziario straordinario".

Il decreto approvato ha inoltre previsto la deroga del Patto di stabilità, entro un limite definito per i Comuni, delle spese per la ricostruzione. L'intervento europeo resta comunque necessario, per tamponare un'emergenza economica di così grave livello. Lo ha richiesto ieri il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, di intervenire fino al 2,5% delle spese sostenute per l'emergenza ricostruzione. E di emergenza parla anche Bruxelles, visto che il presidente dell'esecutivo europeo, Josè Manuel Barroso, ha aperto alla golden rule, non facendo così pesare sul deficit gli investimenti pubblici produttivi. Un aiuto sembra provenire anche dal responsabile per gli Affari europei, Enzo Moavero, che durante il consiglio Ue sul bilancio, ha dichiarato di voler estendere le norme anche alle spese per l'emergenza ricostruzione dell'Emilia, che potrebbero superare anche i 2 miliardi di euro.

Frattanto, in Italia ritornano le polemiche e gli attacchi politici. Mentre si attende dal Senato l'approvazione del provvedimento per il dimezzamento dei fondi ai partiti - dal quale arriveranno 90 milioni per quest'anno e 70 milioni per il prossimo - la Rete, in particolare Twitter, lancia l'idea di annullare la parata militare del 2 giugno e di devolvere le spese - circa 3 milioni di euro - ai terremotati. E sono sempre i social network a chiedere al Papa di annullare il viaggio a Milano, previsto per questo fine settimana: costo 10 milioni di euro. Un appello sostenuto anche da parte del mondo politico, non soltanto di centro sinistra, data l'adesione del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma Napolitano frena ogni polemica e parla di celebrazioni sobrie, anche se in Rete continua la raccolta firme - ieri in un'ora hanno aderito più di 8 mila persone - dal titolo "Spalare non sfilare".