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Tesoro ribadisce: no legame tra downgrade S&P e chiusura derivati Morgan

ROMA (Reuters) - Non c'è alcun legame tra la chiusura di una posizione in derivati con Morgan Stanley e il declassamento dell'Italia di Standard and Poor's nel settembre 2011.

Lo ribadisce il ministero dell'Economia rispondendo a un'interrogazione presentata dal deputato Renato Brunetta (Forza Italia).

"Le riduzioni di rating non hanno avuto alcun rilievo sull'attivazione della clausola, che era esercitabile da anni", ha detto in aula il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta.

A inizio 2012 il Tesoro ha versato a Morgan Stanley 2,6 miliardi di euro in conseguenza di una clausola di 'Additional termination event' presente in alcuni contratti derivati.

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Morgan Stanley è azionista Standard and Poor's attraverso McGraw Hill. L'incrocio azionario è uno degli elementi di prova presentati dalla procura di Trani nel processo contro S&P's e Fitch per "manipolazione di mercato".

Come in altre occasioni, il Tesoro ribadisce che Morgan Stanley avrebbe potuto chiudere la posizione prima del declassamento. L'estinzione era infatti collegata ad un limite prestabilito di esposizione compreso tra 50 e 150 milioni di dollari, mentre Morgan Stanley era esposta per circa 3 miliardi.