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Il titolo migliore e peggiore della settimana

IL MIGLIORE

Il titolo TAS (Milano: TAS.MI - notizie) ha archiviato la seduta settimanale facendo registrare la migliore performance sul listino milanese; guadagnando così il 14.7%, dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 24.40%. Il prezzo max degli ultimi due anni è 0,600 euro, quello minimo 0,329 euro. Il 29 aprile scorso il Cda ha approvato il piano industriale e finanziario 2016-2020 che prevede un’operazione di Management By Out da parte del Presidente Dario Pardi e dell’Amministratore Delegato Valentino Bravi, affiancati da un “club deal” di rilevanti investitori italiani; l’operazione si fonda sui seguenti elementi portanti: (1) la ripatrimonializzazione di TAS che avverrà tramite il versamento dalla controllante TASNCH di 10 mln di euro in conto futuro aumento di capitale gratuito; (2) la riduzione dell’indebitamento finanziario di TAS nei confronti delle Banche Finanziatrici per un importo di 20 mln; (3) la rimodulazione del rimborso del residuo debito di 5 mln di euro di TAS.

IL PEGGIORE

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Il titolo PREMUDA (Stoccarda: PMDA.SG - notizie) ha ceduto il 22.30% sul listino di Piazza Affari, dall’inizio dell’anno ha ceduto il 51.3%. Il prezzo max degli ultimi due anni è 0,293 euro, quello minimo è 0,0913 euro (prezzo min. storico). Il 2 maggio scorso Premuda ha comunicato che la società di revisione Pricewaterhouse Spa ha rilasciato le proprie relazioni dichiarando di non potere esprimere un giudizio in ordine al bilancio civilistico e al bilancio consolidato al 31 dicembre 2015 evidenziando che “il presupposto della continuità aziendale è soggetto a molteplici e significative incertezze con potenziali interazioni e possibili effetti cumulati sul bilancio”.

Il 21 aprile il Cda di “Premuda S.p.A.” ha reso noto di aver ripreso i lavori interrotti il giorno 14 u.s. ed ha approvato i progetti di bilancio dell’Esercizio 2015, redatti in conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB).

Anche l’Esercizio 2015 (come i due esercizi precedenti) è stato caratterizzato dal proseguimento delle trattative con le banche per la ristrutturazione del debito finanziario, per ottenere un accordo di ristrutturazione del proprio indebitamento nell’ambito di un piano attestato ex art. 67 L.F. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso del mese di luglio 2015, nell’impossibilità di giungere alla stipula degli accordi definitivi entro la pausa estiva e con l’intento di porre le società del Gruppo nella condizione di poter effettuare alcune necessarie dismissioni di cespiti volte ad ottenere un sufficiente livello di liquidità idoneo a garantire la normale operatività, sono stati sottoscritti con tutte le banche finanziatrici appositi accordi di standstill (pacta de non petendo), aventi durate diverse, fino a massimo il 31 dicembre 2015.

Con tali accordi le banche hanno formalizzato la loro intenzione di non agire per il pagamento di quanto loro dovuto, sono state informate dell’intenzione delle società del Gruppo di effettuare, anche nel loro interesse, alcune dismissioni e, pur non assumendo formali impegni a concludere un accordo, si sono impegnate in buona fede a continuare le negoziazioni con l’intento di giungere alla stipula di un accordo definitivo entro il 31 ottobre 2015, sulla base di un piano industriale e finanziario ed una bozza di termsheet, all’epoca già concordati nei termini fondamentali.

Nella seconda parte dell’anno si sono pertanto potute realizzare la Joint Venture con il Gruppo Yinson a cui è stata trasferita la FPSO Four Rainbow (con contestuale integrale rimborso del debito ipotecario relativo a tale unità) e le previste dismissioni delle due unità Aframax Ice Class possedute da Premuda International, generando così la liquidità sufficiente ad assicurare per l’intero Esercizio 2015 e per buona parte dell’Esercizio 2016, la correntezza commerciale di tutto il Gruppo.

L’andamento del mercato dei carichi secchi è andato, tuttavia, ulteriormente peggiorando e, nel novembre 2015, è stato necessario presentare alle banche un nuovo piano industriale ed una nuova proposta di manovra finanziaria che, dopo aver recepito le dismissioni effettuate, in estrema sintesi, prevede: – un ulteriore allungamento dei piani di rimborso di tutti i finanziamenti; – una ulteriore riduzione degli spread applicati; – la conversione, in una o più soluzioni in ragione del verificarsi o meno di alcune condizioni, dei finanziamenti “unsecured” in strumenti finanziari partecipativi, aventi caratteristiche di “equity”, convertibili in azioni ordinarie della Società secondo modalità e termini ancora da determinare. Gli accordi di standstill sottoscritti a luglio sono nel frattempo tutti scaduti, ma la situazione di fatto non si è, ad oggi, modificata.

Nonostante non si fosse ancora raggiunta una posizione condivisa da tutte le banche, alcuni istituti hanno avviato (ed in alcuni casi anche concluso entro fine 2015) i propri processi deliberativi, propedeutici alla stipula dell’accordo, mentre i tre istituti maggiormente esposti verso il nostro Gruppo (Banca Carige (Dusseldorf: -BJ51.DU - notizie) , Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Gruppo Intesa) hanno avviato trattative per la cessione dei propri crediti a Pillarstone Italy (operatore finanziario facente riferimento al fondo americano KKR e specializzato in operazioni di “distressed debt”) interessato al subentro nelle relative posizioni. A tale riguardo, sono stati recentemente formalizzati i primi accordi per le cessioni dei crediti.

I consigli di amministrazione delle società coinvolte (Premuda Spa e le controllate Premuda International Sah e Four Handy Ltd.) tutti riunitisi in data odierna, hanno deliberato il consenso a tali cessioni, che restano comunque ancora soggette ad alcune condizioni. E’ previsto anche il trasferimento a Pillarstone del credito di un istituto nei confronti della collegata Four Jolly, il cui consiglio di amministrazione si riunirà entro la fine del mese.

Con il trasferimento delle posizioni creditorie dei tre istituti, Pillarstone diventerà – di gran lunga – il principale creditore del Gruppo, parteciperà alla ripresa delle negoziazioni con le altre banche e potrà fornire un impulso all’auspicata finalizzazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti che potrebbe prevedere la conversione di parte del debito acquisito da Pillarstone in capitale.

L’ingresso di Pillarstone è, in chiave prospettica, certamente positivo per un possibile rilancio del Gruppo Premuda, ma potrebbe comportare un ulteriore allungamento del processo di ristrutturazione, a causa della necessità di discutere e definire con il nuovo creditore ed anche con le altre banche nuovi termini. Ciò potrebbe incrementare ulteriormente i già significativi dubbi sulla sussistenza della continuità aziendale.

Il Consiglio di Amministrazione della Società, costantemente impegnato a monitorare la situazione e le sue prevedibili evoluzioni, continua comunque a ritenere che l’esito delle trattative possa condurre alla messa in sicurezza della Società e del Gruppo e valuta tale risultato più probabile rispetto ad altri scenari di natura concorsuale e/o liquidatoria e su tale presupposto il bilancio dell’Esercizio 2015 è stato predisposto sulla base della continuità aziendale. Si precisa che la determinazione del Consiglio di Amministrazione rappresenta essenzialmente una valutazione di buona fede, condotta con diligenza e ragionevolezza, da parte di chi non può esimersi dal formulare un giudizio prognostico su fatti futuri ed incerti. L’incertezza della valutazione è ovviamente anche legata al fatto che le effettive risultanze dipenderanno da scelte di soggetti terzi nonché da circostanze future del tutto incontrollabili che potrebbero influire negativamente sulla trattativa. La valutazione è dunque frutto di un giudizio soggettivo che ha comparato, rispetto agli eventi sopra indicati, il grado di probabilità di un loro avveramento rispetto all’opposta situazione, ed il giudizio sotteso alla determinazione del Consiglio di Amministrazione in merito al presupposto della continuità aziendale è pertanto suscettibile di essere contraddetto dall’evoluzione dei fatti.

(esclusi titoli AIM).

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online