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Il titolo migliore e peggiore della settimana

IL MIGLIORE

Il titolo STEFANEL ha archiviato la seduta settimanale facendo registrare la migliore performance sul listino milanese; guadagnando così il 17.7%, dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 2.58%. Il prezzo max degli ultimi due anni è 0,380 euro, quello minimo 0,140 euro. Il primo trimestre 2016 ha evidenziato un trend delle vendite non del tutto coerente alle previsioni contenute nel piano 2016-2019, in linea con la situazione di sofferenza dell’intero settore dell’abbigliamento nel primo trimestre 2016. Sono state tuttavia poste in essere dal management le azioni dirette a recuperare la redditività complessiva del Gruppo al fine di raggiungere gli obiettivi di piano per l’esercizio 2016. Nell’ambito delle previsioni del nuovo Piano Industriale 2016-2019 e, in particolare, della ristrutturazione del proprio indebitamento finanziario, a partire dal mese di febbraio 2016, la Società ha condotto, con il supporto del proprio advisor finanziario Rothschild S.p.A., colloqui e incontri, da una parte con gli istituti di credito esposti nei confronti del Gruppo Stefanel (le “Banche”) e, dall’altra, con soggetti potenzialmente interessati a valutare eventuali operazioni tese al rafforzamento patrimoniale e finanziario del Gruppo.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso del processo in parola, il management della Società ha illustrato alle Banche:

  1. l’attuale situazione finanziaria e patrimoniale del Gruppo;

  2. i rischi finanziari e operativi in cui il Gruppo potrebbe incorrere nel breve termine;

  3. le azioni intraprese al fine dell’individuazione di eventuali operazioni di rafforzamento patrimoniale e finanziario;

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i risultati attesi da tali azioni e le conseguenti prospettive.

Nelle more della definizione di una nuova manovra finanziaria e delle eventuali operazioni di rafforzamento patrimoniale e finanziario, il management della Società ha provveduto a richiedere al ceto bancario, oltre ad un periodo di standstill e moratoria, allo stato e salvo proroghe, sino al 31 dicembre 2016, la disponibilità a supportare il Gruppo con nuova finanza. Parallelamente ai colloqui e incontri con potenziali partner, la Società ha instaurato, con il supporto del proprio advisor finanziario Rothschild S.p.A., un dialogo aperto con le Banche. I colloqui e gli incontri sono stati caratterizzati da un clima costruttivo.

La documentazione presentata dalla Società è attualmente all’esame della Banche ed è previsto che ulteriori incontri per il prosieguo delle negoziazioni siano fissati nelle prossime settimane. Si ritiene utile evidenziare che le Banche, nelle more della definizione della nuova manovra finanziaria e delle operazioni di rafforzamento patrimoniale, non hanno fatto venir meno il supporto finanziario alla Società e al Gruppo, mantenendo disponibili e utilizzabili – anche per scadenze successive al 31 dicembre 2015 – le linee di finanza operativa, che la Capogruppo e il Gruppo stanno attualmente utilizzando. La disponibilità delle Banche a negoziare in tempi brevi un accordo di moratoria e standstill è sostanzialmente finalizzata a consentire alla Società e ai suoi advisor di completare positivamente il processo di rafforzamento patrimoniale e finanziario.

IL PEGGIORE

Il titolo PREMUDA ha ceduto il 25.60% sul listino di Piazza Affari, dall’inizio dell’anno ha ceduto il 64.15%. Il prezzo max degli ultimi due anni è 0,293 euro, quello minimo è 0,064 euro (prezzo min. storico). Il Consiglio di Amministrazione di “Premuda S.p.A.”, riunitosi il 13 maggio, ha approvato il Resoconto Intermedio di gestione al 31 marzo 2016, redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB). L’area di consolidamento ed i relativi criteri sono immutati, rispetto a quelli adottati in sede di formulazione del Bilancio Annuale al 31 dicembre 2015. Il risultato consolidato del primo trimestre 2016 ha segnato una perdita di €/mil 7,2 a fronte del risultato negativo di €/mil 14,6 del primo trimestre 2015 (e del risultato negativo di €/mil 81,4 dell’intero esercizio 2015).

La riduzione di 3,5 milioni di euro del margine di contribuzione della flotta (prevalentemente dovuta alla diversa composizione della flotta impiegata ed alla minor redditività delle unità da carico secco) è in larga parte compensata dai minori costi di struttura. La forte riduzione delle partite finanziarie deriva essenzialmente dalle differenze di cambio da attualizzazione di alcuni finanziamenti in dollari (positive per €/mil 1,9 nel primo trimestre 2016, negative per €/mil 10,1 nel corrispondente periodo 2015) mentre gli effetti della valutazione delle partecipazioni in società collegate (anch’essi in buona parte dipendenti dall’andamento del dollaro) sono oggi negativi per €/mil 0,7 (positivi per €/mil 0,6 nel primo trimestre 2015). Si ricorda che le citate differenze di cambio, non realizzate, in passato venivano registrate direttamente a patrimonio netto (hedge accounting), ma a partire dalla fine dell’Esercizio 2013 e fino alla definizione di nuovi piani di rimborso dei mutui nell’ambito dell’auspicato accordo di ristrutturazione dell’indebitamento, contribuiscono al risultato economico del periodo.

Si evidenzia che il risultato del periodo è ancora appesantito dal mancato contributo della FPSO Four Rainbow (oggi di proprietà della collegata Anteros) rimasta in disarmo per tutto il primo trimestre in attesa della definizione di un nuovo progetto di impiego. Per quanto concerne le rettifiche di valore per impairment registrate negli esercizi precedenti, non si è ad oggi riscontrata la necessità di procedere ad ulteriori svalutazioni, ma neppure si sono determinate le condizioni per procedere a ripristini di valore, anche parziali. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2016 ammonta a €/mil 16,3 (€/mil 97,4 al 31 marzo 2015, €/mil 27,3 a fine esercizio 2015) e corrisponde a 0,087 Euro per ciascuna delle 187.781.933 azioni emesse. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) immobilizzazioni in Flotta ammontano a €/mil 286,5. Si segnala che la flotta in esercizio è rimasta numericamente invariata rispetto al 31 dicembre 2015. L’esposizione finanziaria netta alla fine del primo trimestre 2016 si riduce di 63,0 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2015, prevalentemente in ragione delle dismissioni di cespiti effettuate nel corso dei 12 mesi in questione, riguardanti le due unità Ice Class cedute a terzi nel dicembre 2015 e la FPSO Four Rainbow, ceduta alla joint venture costituita col Gruppo Yinson (nostra quota 49%) nel mese di settembre 2015. Alla riduzione dell’indebitamento ha inoltre contribuito, in misura assai meno significativa, l’effetto derivante dalla contro valutazione in euro dei finanziamenti espressi in dollari.

L’incremento di circa 2,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 deriva essenzialmente dalla riduzione dell’esposizione verso i fornitori (più elevata a fine esercizio precedente a causa dell’effettuazione – nell’ultima parte dell’anno – di periodici lavori di manutenzione su diverse unità sociali, in larga parte saldati nel primo trimestre 2016), parzialmente compensata dall’effetto cambio sui finanziamenti denominati in dollari, il cui controvalore in euro si è ridotto del 4,4% circa.

(esclusi titoli AIM)

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online