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Torino, bimbo con malattia rara abbandonato in ospedale

Il piccolo Giovannino è stato abbandonato perchè affetto da una rara patologia
Il piccolo Giovannino è stato abbandonato perchè affetto da una rara patologia

Giovannino ha solo tre mesi, è malato e non ha una famiglia. I genitori, infatti, lo hanno abbandonato appena hanno saputo che è affetto da una rarissima patologia, dalla quale non potrà mai guarire. Tra un paio di mesi l’ospedale Sant’Anna di Torino, dove è nato e che si sta prendendo cura del piccolo, non potrà più offrirgli assistenza. La notizia ha però fatto il giro dell’Italia e ha commosso molte persone, facendo scattare una vera e propria gara di solidarietà per poterlo adottare.

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La storia di Giovannino

Il bambino non è mai tornato a casa coi genitori e trascorre le sue giornate in ospedale. E’ stato concepito con l'eterologa e poi è stato abbandonato, come riporta La Stampa: il motivo è legato alla malattia di Giovannino, l'Ittiosi Arlecchino.

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Si tratta di una patologia molto rara che fa crescere la pelle sette volte più velocemente del solito, obbligando chi ne è affatto a stare lontano dalla luce solare oltre a comportare gravi difficoltà respiratorie e deformità facciali. Fra due mesi sarà obbligato a lasciare il Sant'Anna (la legge prevede che l’ospedale può farsi carico di un neonato solo fino al sesto mese). Ma la malattia che lo ha colpito necessita di una assistenza continua.

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Gara di solidarietà

Tra le tante richieste di adozione pervenute, spicca quella della Piccola Casa della Divina Provvidenza, storico luogo di accoglienza di Torino fondato dal santo sociale Giuseppe Cottolengo. La struttura si è offerta di ospitare e prendersi cura di Giovannino. Don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa, conosciuta anche con il nome di Cottolengo, ha scritto una lettera indirizzata al bambino: "Caro Giovannino, quando questa mattina abbiamo letto la tua storia, cosi' breve ma già cosi' importante, ci è venuto subito nel cuore il desiderio di accoglierti tra noi. Sai, don Giuseppe Cottolengo ha voluto una casa proprio per quanti fanno fatica a trovarne una perchè la loro situazione di vita o di salute era particolarmente difficile”.

“E così vogliamo continuare a fare anche noi - prosegue la lettera - Anche per te, caro Giovannino, vorremmo pensare un'accoglienza degna del valore infinito della tua esistenza, con tutto ciò che sarà necessario e nelle modalità che richiede una situazione così particolare come la tua: insomma una casa con persone che ti vogliono bene e si prendono cura di te fino a quando sara' necessario. Se poi ci sarà una famiglia, con un papà e una mamma che vorranno essere tuoi genitori saremo contenti di affidarti a loro".

La Casa dell'Affido del Comune, insieme al Tribunale dei minori, valuterà le richieste di affido e adozione che, in queste ore, stanno arrivando da ogni parte d'Italia.

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