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Tornano a crescere i profitti delle banche. Signorini: "Da Basilea 3 anche vantaggi per le italiane"

Latvia's central bank governor Ilmars Rimsevics (R) and Italy's central bank deputy governor Luigi Federico Signorini pose for media during an informal meeting of Ministers for Economic and Financial Affairs (ECOFIN) in Riga, Latvia, April 25, 2015. REUTERS/Ints Kalnins
 (Photo: Ints Kalnins via Reuters)
Latvia's central bank governor Ilmars Rimsevics (R) and Italy's central bank deputy governor Luigi Federico Signorini pose for media during an informal meeting of Ministers for Economic and Financial Affairs (ECOFIN) in Riga, Latvia, April 25, 2015. REUTERS/Ints Kalnins (Photo: Ints Kalnins via Reuters)

‘Nella prima metà del 2021 i profitti delle banche sono tornati ad accrescersi, sia perché si è ridotto considerevolmente, anche grazie alle consistenti rettifiche dell’anno scorso, il costo del rischio di credito, sia per il buon andamento dei ricavi da negoziazione. Il RoE medio ha raggiunto l′8,9 per cento su base annualizzata. Alcuni miglioramenti sono probabilmente transitori, e perciò la redditività complessiva del 2021 potrebbe essere minore di quella del primo semestre. Il RoE atteso dagli analisti per le principali banche italiane quotate si colloca intorno al 6 per cento, un valore simile a quello del 2019″. Lo sottolinea il Direttore Generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, in occasione della ‘Giornata del Credito’ di Anspc.

“Il graduale esaurirsi delle misure di sostegno, moratorie e garanzie, non potrà che fare emergere casi di difficoltà di rimborso; ma è da attendersi che il peggioramento della qualità del credito sia molto meno marcato di quello che si verificò con le crisi precedenti -continua Signorini-. Le banche hanno potuto ricominciare a distribuire dividendi dopo che le autorità di vigilanza, valutato attentamente il miglioramento della congiuntura, hanno ritirato le restrizioni eccezionali raccomandate in precedenza. Ci attendiamo che in ogni caso le banche preservino un patrimonio adeguato rispetto ai rischi; ed è essenziale che esse continuino ad adottare una politica attenta e prudente di rettifiche su crediti”.

Le regole di Basilea III sulle banche devono essere applicate su “scala globale” ed è anche grazie a esse che gli istituti italiani “siano stati parte della soluzione e non parte del problema” nella crisi Covid. “Anche le banche italiane - spiega - qualche volta si lamentano dei requisiti aggiuntivi che Basilea III ha comportato e comporta. e che però hanno raddrizzato due storture a loro relativo, netto svantaggio: lo squilibrio tra i requisiti a fronte del rischio di credito e a quelli legati al trading; e l’eccessiva tolleranza di modelli aggressivi”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.