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Torte e tè alla marijuana, in California è legale anche l’uso ricreativo. Business miliardario

Dal primo gennaio vendita libera di marijuana in California <em>(LaPresse)</em>
Dal primo gennaio vendita libera di marijuana in California (LaPresse)

di Fabrizio Arnhold

Dal primo dell’anno marijuana libera in California. La svolta è epocale perché non si tratta solo di una questione culturale, ma anche industriale con l’arrivo di grandi gruppi che si impegneranno nella produzione di “erba” nel più grande Stato americano dove, fino a ieri, dominavano piccole realtà artigianali.

C’è un problema normativo. Il consumo e il commercio di cannabis, già legalizzato in piccoli Stati come Oregon, Nevada, Colorado e Washington State, resta un reato a livello federale. Il governo centrale fino ad oggi ha chiuso un occhio per non mettersi in contrasto con la volontà popolare, dal momento che la legalizzazione di cannabis è stata approvata con consultazioni referendarie. Dopo la svolta della California, però, il governo promette la linea dura.

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Cosa cambia? Da ieri in California sono spuntati negozi e ritrovi dove possono essere preparati e consumati cibi e bevande alla marijuana. Tra i problemi che potrebbero presentarsi in futuro c’è quello del riciclaggio di denaro da parte di associazioni criminali. Non tanto per il business legato alla produzione, piuttosto per la possibilità di pagare tutto in contanti. Le transazioni che riguardano prodotti a base di cannabis, infatti, devono essere tutte cash perché le banche vietano l’uso dei loro canali di pagamento per paura di multe da parte delle autorità federali.

In California il consumo e la produzione di marijuana è regolamentata da un manuale normativo di ben 276 pagine. Non può essere mescolata ad alcol, nicotina, caffeina e prodotti ittici. In cucina lo spazio di utilizzo è ampio. Si possono già trovare nei negozi cioccolato, biscotti e gelati alla marijuana, ma anche la cosmesi non ha perso tempo. In arrivo anche creme anti-cellulite e stick per la protezione delle labbra alla canapa. Vietato usarla, però, nelle caramelle per bambini.

Quando la marijuana si poteva utilizzare in California solo per scopi medici, il mercato valeva 7 miliardi di dollari l’anno. L’ampliamento della platea anche per uso ricreativo potrebbe attirare grandi gruppi economici. Anche perché nel regolamenti statali varati è scomparso il limite di un acro per le coltivazioni. I piccoli produttori sembrano avere i giorni contati.