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"Tradito" dal pranzo di Pasqua, arrestato boss Calvaruso

(Photo by Francesco Militello Mirto/NurPhoto via Getty Images)
(Photo by Francesco Militello Mirto/NurPhoto via Getty Images) (NurPhoto via Getty Images)

Pranzo fatale quello di Pasqua per Giuseppe Calvaruso, ritenuto capo del "mandamento" mafioso palermitano di Pagliarelli. Il boss, che da tempo si era trasferito in Brasile, era tornato a Palermo per i giorni di festa per poi ripartire per l'America. Nel corso dell'operazione Brevis, i carabinieri del comando provinciale lo hanno fermato mentre era con la sua famiglia per festeggiare la Pasqua.

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Calvaruso sarebbe diventato il reggente del "mandamento" mafioso di Pagliarelli dopo l'arresto del boss Settimo Mineo, finito in cella due anni fa. Calvaruso da qualche tempo si era trasferito in Brasile delegando ai suoi fedelissimi la gestione gli affari delle "famiglie" a lui subordinate. Il suo diretto referente, durante la permanenza in Brasile, sarebbe stato Giovanni Caruso, 50 anni, anch'egli arrestato.

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Prima di lasciare l'Italia, il capomafia avrebbe mantenuto, attraverso riunioni e incontri anche in luoghi riservati, un costante collegamento con i vertici dei mandamenti mafiosi di Porta Nuova, Noce, Villabate, Belmonte Mezzagno per la trattazione di affari. Nel ruolo di capo avrebbe risolto le controversie fra gli "affiliati", assicurato "l'ordine pubblico" sul territorio, ad esempio prendendo parte a un violento pestaggio agli autori di alcune rapine non autorizzate da Cosa nostra.

Come emerso in un dialogo intercettato con Caruso, Calvaruso avrebbe assicurato il mantenimento in carcere dei detenuti appartenenti alle famiglie mafiose del mandamento e gestito, grazie a prestanomi, il controllo di attività economiche dentro e fuori il territorio di sua competenza.

In manette, oltre a Calvaruso e Caruso sono finiti anche Silvestre Maniscalco, 41 anni, Francesco Paolo Bagnasco, 44 anni, Giovanni Spanò, 59 anni, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, lesioni personali, sequestro di persona, fittizia intestazione di beni, tutti reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.

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