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Trump Europa: Cina la guerra commerciale che verrà!

Per un presidente che si sta godendo le vacanze su un campo da golf non c’è male, tra Corea e Cina, con il fastidioso intermedio della “supremazia bianca” non deve essersi rilassato granché!

Come un pugile suonato, ormai vicino al KO, reagisce con la solita bordata di colpi in direzione della Cina, ma la perla è l’Europa, campione di apertura, il principe bianco antiprotezionismo mondiale, dopo Napoleon Macron, ecco che arriva la prima ondata di protezionismo made in eulopa….

La Ue pensa alla stretta sulle acquisizioni dalla Cina

Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione europea, dovrebbe annunciare a settembre una stretta sul meccanismo di validazione delle acquisizioni da parte di imprese straniere nei confronti dei campioni europei. Con un occhio di riguardo per quelle cinesi, in considerazione del fatto che nell’ultimo anno lo shopping di Pechino è arrivato al record di 35 miliardi di euro, mentre manca una procedura univoca tra gli Stati membri per la difesa degli asset strategici nazionali (solo 13 Paesi ne sono dotati).

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Mentre si avvia un campionato di calcio con Inter e Milan di proprietà cinese, e la Fca scatta in Borsa sulle voci di un interesse dei grandi gruppi auto del colosso orientale, il Financial Times dà la notizia di questo passo pronto a Bruxelles. Sotto la lente andrebbero in particolare le aziende che hanno ricevuto contributi dalla Ue.

La storia racconta che il protezionismo incrementò la dinamica nefasta della Grande Depressione, loro si affannano a dirvi che hanno capito la lezione, ma in realtà faranno tutto il contrario perché la nemesi deve proseguire…

Gli Usa minacciano dazi sulla Cina per fermare Pyongyang

Washington torna a minacciare ritorsioni commerciali e dazi per spingere Pechino a ridurre a più miti consigli il regime-vassallo di Kim Jong Un: nel bel mezzo della crisi nordcoreana, gli Stati Uniti hanno deciso di calcare ancora la mano con la Cina, ventilando l’ipotesi di un’indagine ad ampio raggio per accertare se le sue aziende “rubino” tecnologia americana. Il presidente Donald Trump ha infatti firmato il decreto che chiede di valutare un’indagine delle pratiche commerciali della Cina, esaminando eventuali violazioni della proprieta’ intellettuale e il furto di tecnologia. «E’ solo l’inizio», ha detto ipegnandosi a combattere la contraffazione e la pirateria. «È il mio compito proteggere i lavoratori americani».

«Ogni anno perdiamo centinaia di miliardi di dollari nel commercio con la Cina. Loro (i cinesi, ndr) sanno come mi sento al riguardo. Questa cosa finirà. Ma se la Cina ci aiuta, il mio atteggiamento sul commercio sarà molto diverso».

State sintonizzati Voi che scomettete sull’indebolimento del dollaro, ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi con la riforma fiscale e la guerra commerciale che verrà.

Nel frattempo nessuna traccia di inflazione, zero assoluto, ne da parte dei prezzi alla produzione ne per quanto riguarda i prezzi al consumo…

Non male davvero invece le vendite al dettaglio, soprattutto le precedenti revisioni…

USA: in crescita a luglio le Vendite al dettaglio +0,6% m/m

The consumer was back in the stores last month in a July retail sales report, headlined by a 0.6 percent monthly gain, that not only exceeds top expectations but also includes sizable upward revisions. Nonstore retailers, vehicle dealers, building materials stores lead the report — all major categories. Secondary readings are all strong: up 0.5 percent ex-autos, up 0.5 percent ex-autos ex-gas, and up 0.6 percent for the control group.

Revisions are prominent in this report with June revised 5 tenths overall to plus 0.3 percent from an initial minus 0.2 percent. And May gets an upward revision too, now unchanged vs minus 0.1 percent.

Ma davvero le vendite di auto sono aumentate di 1,2 punti ma davvero c’è ancora qualcuno che si beve i dati ufficiali che escono dal mondo delle meraviglie americano…

Fca Us, vendite sotto le attese a luglio

USA, sbandano le immatricolazioni a luglio

Teleborsa–01 ago 2017

(Teleborsa) – Prosegue a luglio il trend negativo per il mercato delle auto americane.

Dopo il calo delle vendite per FCA, anche le immatricolazioni di General Motors negli Stati Uniti hanno riportato una variazione negativa a luglio del 15,4% a 226.107 unità. Gli analisti, invece, attendevano un ribasso del 10,8%.

Ford Motor ha registrato una contrazione più contenuta del 7,5% rispetto alle altre rivali, fermandosi a 200.212 unità contro le 216.479 dello stesso periodo del 2016. Anche qui il consensus si era espresso per un calo più contenuto (-5%).

Fantastico da mesi si assiste ad un calo a luglio addirittura una debacle e le vendite al dettaglio nel dato di ieri volano. Non fateci caso, fa parte del gioco, nessuno si farà domande, l’importante è bersi tutto, come se fosse oro colato.

Magari chissà, in luglio tutti gli americani hanno cambiato la marmitta e c’è stato un boom di vendite, la corsa alla marmotta, ops scusate alla marmitta.

E’ affascinante come cinque mesi in declino all’improvviso diventano positivi, che aspettate a comprare dollari, l’economia americana va che è una meraviglia a suon di marmitte.

Ieri la fed di New York ha comunicato il nuovo record storico dell’indebitamento delle famiglie americane…

…la vedete quella righetta blu con sopra scritto “credit card”?

Niente di particolare, sono solo le famiglie che non riescono a rimborsare tutti gli gli acquisti fatti con le carte di credito, nulla di particolare, state sintonizzati, di solito le crisi partono dall’America…

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online